Vincenzo Alfieri con Lino Guanciale sono i peggiori eroi a pagamento della storia La recensione de I peggiori
Massimo (Lino Guanciale) e Fabrizio (Vincenzo Alfieri) Miele, sono due fratelli squattrinati e senza prospettive che vogliono garantire un futuro migliore alla sorella tredicenne Chiara (Sara Tancredi). Massimo ha trovato lavoro come manovale in un cantiere gestito da Durim Basha (Tommaso Ragno), un uomo albanese che sfrutta i propri dipendenti, per lo più extracomunitari. Fabrizio invece, laureato in legge, è impiegato all'archivio del tribunale, dove lavora al fianco di Arturo (Francesco Paolantoni), ex gloria dei tribunali indolente e nichilista. Quando l'affitto arretrato si fa sempre più pesante e Chiara viene sospesa da scuola a causa di una rissa, ecco che per i fratelli Miele sembra arrivata la fine.
Il giudice non aspetta altro per togliere loro l'affidamento della piccola. Devono trovare i soldi e devono farlo al più presto. Un furto mascherato sembra la cosa migliore non avendo valide alternative. Ma quella che era partita come una rapina, si trasforma in qualcosa di inaspettato: al posto dei soldi i fratelli trovano i passaporti sequestrati ai dipendenti extracomunitari. Quando la polizia arriva sul posto, poco dopo che Massimo e Fabrizio sono scappati, trovano i passaporti e quello che era partito come un atto criminale, si trasforma in un gesto di grande eroismo cittadino. I due diventano così "eroi a pagamento".
La recensione de I peggiori
Questa la trama della pellicola che segna l’esordio alla regia dell’attore Vincenzo Alfieri. Quest’ultimo ha il merito di aver dato vita ad un film che si discosta molto dalle solite commedie italiane e si avvicina al genere dell’action comedy. Nonostante si assista a scene prevedibili, a colpire sin da subito del progetto è la capacità del regista di destreggiarsi sapientemente tra le tecniche più disparate: prima fra tutte quella di spiegare solo in seguito cosa è successo veramente e il perché di alcune dinamiche che si vengono a creare, oppure mostrare attraverso le immagini il piano originale per poi far vedere come si sono verificati davvero i fatti. Il ritmo è molto serrato e la colonna sonora, che contiene musiche morderne e altre meno contemporanee ma molto note al grande pubblico, è graffiante.
Una fotografia pulita e nitida è quella che ci viene mostrata ne I Peggiori, interpretata da un sorprendente Lino Guanciale. A lui va il merito di aver dato vita ad alcuni dei momenti più esilaranti della pellicola. La riuscita del progetto è da attribuire anche al linguaggio adottato, in quanto emerge una contrapposizione tra quello ‘terra a terra’ usato da Massimo e la piccola Chiara e quello più ‘elegante’ e ‘accademico’ di Fabrizio, Vincenzo Alfieri. A coinvolgere il pubblico è anche l'umorismo giocato sulla diversità di dialetti (romano e napoletano), sui pregiudizi e sulla diversità di carattere dei due fratelli.
Come abbiamo accennato, alcune scene sono prevedibili anche se in realtà questa prevedibilità emerge a tratti: se da una parte sai che succederà qualcosa che li metterà nei guai, dall'altra non sai cosa aspettarti veramente.Colpisce l’effetto speciale che ricorda le immagini dei fumetti, come se Alfieri avesse voluto sottolineare che i due protagonisti sono per tutti degli eroi come, appunto, quelli dei fumetti. Alcune battute sono molto intelligenti e accattivanti, altre invece risultano un po' banali, ma possiamo dire che si tratta di una commedia diversa dal solito, che diverte e allo stesso tempo permette di riflettere su temi importanti, gli stessi sui quali Vincenzo Alfieri (e tutto il cast) ironizza e costruisce le sue battute ad effetto.
Voto: 7
Frase:
Non sono degli improvvisati, questi sono dei protagonisti