La recensione di Questione di karma con Fabio De Luigi ed Elio Germano

Ecco cosa pensiamo di Questione di karma, il nuovo film di Edoardo Falcone con Fabio De Luigi ed Elio Germano

Spesso gli uomini vengono posti di fronte a tragedie che possono condizionare la loro vita per sempre, soprattutto quando il fatto in questione riguarda la perdita di una persona cara. Come ad esempio accade a Giacomo in Questione di Karma, la nuova pellicola diretta da Edoardo Falcone (Se Dio Vuole) e interpretata da Fabio De Luigi ed Elio Germano. Giacomo è uno stravagante erede di una dinastia di industriali: la sua è un’esistenza segnata dalla morte del padre quando era molto piccolo e, più che interessarsi all’azienda, preferisce occuparsi delle sue mille passioni. L’incontro con un eccentrico esoterista francese, però, cambia le sue prospettive: lo studioso, infatti, afferma di aver individuato l'uomo in cui si è reincarnato suo padre. Trattasi di tal Mario Pitagora, un uomo tutt’altro che spirituale, interessato solo ai soldi e indebitato con mezza città. Questo incontro apparentemente assurdo cambierà la vita di entrambi.

Recensione Questione di karma con Fabio De Luigi ed Elio Germano

Questione di karma poteva essere un buon film, se non altro per gli attori coinvolti: Fabio De Luigi ed Elio Germano. Edoardo Falcone, però, non ha saputo sfruttare la sua seconda occasione alla regia di una pellicola, dopo il fortunato e molto apprezzato da pubblico e critica Se Dio Vuole. Inutile girarci intorno perchè il problema sta alla base di tutto, ovvero nella scelta del soggetto. Banale e prevedibile come pochi, è facile comprendere sin da subito cosa vedremo nella pellicola e come si evolveranno le diverse relazioni al suo interno. Nonostante questo intoppo, Questione di karma è una di quelle commedie perfette per passare una serata spensierata, merito anche delle poche ma mirate battute che lasciano largo spazio alle risate. Il divertimento è garantito, ma il regista non abbandona l’idea che un film debba anche veicolare un messaggio importante (questo aspetto l’abbiamo notato anche nel suo debutto con Se Dio Vuole). 

In effetti non c’è dubbio che il film sia volto ad indurre lo spettatore ad una riflessione sul senso dell’amicizia e della lealtà e su quanto la prima possa condizione positivamente la vita di un individuo. Se in un primo momento il lungometraggio mantiene un andamento lento, successivamente - con il verificarsi di situazioni talvolta spiacevoli per uno dei due protagonisti - inizia a prendere una direzione più interessante e, così facendo, anche il ritmo sembra diventare sempre più incalzante. Non sorprende particolarmente l’interpretazione di Fabio De Luigi (probabilmente perchè siamo abituati a vederlo in ruoli da commedia), che possiamo considerare comunque credibile, ma colpisce quella di Elio Germano. L’attore infatti, pur mantenendo una certa impronta drammatica, è riuscito nell’intento di far sorridere lo spettatore. Per quanto riguarda la regia, è semplice e non convince del tutto. Se avesse osato un po’ di più con le tecniche di ripresa, probabilmente è risultato finale sarebbe stato migliore di questo.