The War - Il pianeta delle scimmie, la recensione del film con Woody Harrelson nel ruolo del Colonnello

Abbiamo visto in anteprima The War - Il pianeta delle scimmie. La recensione del film di Matt Reeves con Woody Harrelson

The War - Il pianeta delle scimmie è il terzo film della serie iniziata con L'alba del pianeta delle scimmie e proseguita con Apes Revolution - Il Pianeta Delle Scimmie. La storia è incentrata su Cesare e il suo popolo di scimmie i quali sono costretti a battersi contro un esercito di esseri umani guidati dal crudele Colonnello (Woody Harrelson). Le scimmie subiscono grosse perdite e Cesare comincia a meditare vendetta, soprattutto dopo la morte di personaggi a lui molto vicino. Fra tradimenti, prese di posizione e schiavitù se ne vedranno delle belle!

La recensione di The War - Il pianeta delle scimmie

Questa la trama di The War - Il pianeta delle scimmie, il film diretto da un magistrale Matt Reeves (lo stesso che dirigerà la pellicola The Batman con Ben Affleck) e interpretato da un eccezionale Woody Harrelson, insieme a Sara Canning, Judy Greer, Andy Serkis, Steve Zahn, Ty Olsson, Aleks Paunovic, Max Lloyd-Jones, Amiah Miller e Alessandro Juliani. Possiamo dire senza ombra di dubbio che il terzo capitolo della serie punta su tre aspetti fondamentali: l’emotività, gli effetti speciali e l’ottima caratterizzazione dei personaggi coinvolti, sia a livello emotivo, sia in relazione all’aspetto fisico ed espressivo di ognuno di loro.

Per quanto riguarda il primo fattore, difficilmente si resterà impassibili di fronte ad alcune scene perché - complice anche la perfetta interpretazioni degli interpreti principali - cariche di pathos e volte a far rifletterete lo spettatore. Ricca di temi importanti e allo stesso tempo universali, la pellicola - in cui regista a messo in risalto questi momenti attraverso un uso sapiente delle inquadrature e una colonna sonora mai fuori luogo e in linea con la drammaticità delle scene - si avvale di effetti speciali ben calibrati. Questi ultimi sono accattivanti e usati nel modo giusto, senza mai risultare esagerati agli occhi di chi guarda. Infatti permettono al pubblico di godere dell’intensità dei singoli momenti, suscitando così una forte empatia verso i protagonisti della storia. Ci troviamo quindi di fronte ad un film che non vuole solo intrattenere lo spettatore, ma entrare nella profondità del suo animo.

Scene commoventi, di grande spessore e colme di temi molto vicini a noi comuni mortali, perché tutti sappiamo che la perdita di una persona cara (o più) non è mai facile da affrontare, soprattutto se a toglierle la vita è la crudeltà di qualcun altro. E quindi si cerca vendetta, anche se spesso essa non porta a nulla di buono. L’importante è capire se ne vale la pena oppure no. Altro argomento che potrebbe toccare qualsiasi persona, oltre al sentirsi traditi dai propri cari (anche amici ovviamente), è la paura di perdere la propria ‘casa’, il proprio stato di appartenenza ad un luogo, ma anche le difficoltà che emergono quando si ha tutto il peso sulle proprie spalle e si cerca di salvare quel che resta del proprio gruppo. Ma le “scimmie unite sono forti” ed è proprio qui che viene messo in evidenza quanto sia importante l’unione, l’aiuto e il sostegno degli altri nei momenti più bui della nostra vita.

Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi di The War - Il pianeta delle scimmie, notiamo come le 'scimmie' - anche più degli attori in ‘carne e ossa’ - siano particolarmente espressive. È facile infatti capire quale sia il loro stato d’animo e sentirsi vicini alla loro drammatica condizione. Ma ancora più sorprendente è la perfezione della vera e propria ‘costruzione’ di essi. Per non parlare poi della meravigliosa prova d’attore di Woody Harrelson, il quale interpreta il Colonnello, un uomo che sembra incapace di provare qualsiasi tipo di emozione, ma che alla fine si scopre avere un cuore, pentirsi di quanto fatto in passato. Senza nulla togliere all'interpretazione da Oscar di Andy Serkis. Perché nessun uomo può rimanere impassibile di fronte al dolore e prima o poi la vita presenta il conto, insieme ai sensi di colpa. Infine, una menzione speciale è da attribuire al ritmo narrativo lento - perfetto per apprezzare a pieno il film -, alla profonda attenzione al dettaglio del regista Matt Reeves per quanto riguarda l’ambientazione e alla sceneggiatura priva di dialoghi superflui e ben scritta.

Voto: 8.5

Frase: 

Questa è una guerra santa