L'immigrazione, la paura del diverso e l'adozione: le tre tematiche spinose che il film riesce a toccare con incredibile leggerezza
L'Europa sfida l'America sull'attualissimo tema dell'immigrazione, ma anche su quelli della paura del diverso e dell'adozione. Lo fa attraverso il cinema, più precisamente attraverso un film d'animazione: Richard – Missione Africa, la nuova opera della M2 Pictures che, per realizzare la propria opera ha creato una vera e propria task force internazionale tra Lussemburgo, Germania, Belgio e Novegia. Una maxi collaborazione che permette anche di sfidare i colossi a stelle e strisce del cinema d'animazione come la Pixar di proprietà della Walt Disney.
Richard - Missione Africa: una trama ricca di temi d'attualità
Attraverso la storia di un piccolo passero, per l'appunto Richard, rimasto orfano a causa di un orso che ha ucciso i suoi genitori e trovato da una cicogna, Aurora, nel proprio nido, il regista Toby Genkel e lo sceneggiatore Reza Memari affontano subito il tema dell'adozione. Ma è con il passare dei minuti che le questioni si fanno sempre più spinose: Richard – Missione Africa racconta ai più giovani spettatori, attraverso il mondo animale, la paura e il rifiuto verso il diverso che contraddistinguono la società umana. Ecco allora che sullo schermo compare la figura della cicogna maschio Claudius (il compagno di Aurora), più sospettoso e legato alle proprie tradizioni rispetto all'amato, che rifiuta di accogliere il passerotto perché diverso: più piccolo, con le penne di colore diverso, il becco notevolmente più corto. Claudius non si fida di Richard, non lo vuole nella sua famiglia ma alla fine cede davanti agli occhi della sua amata e permette al passero di restare, almeno fino a quando le cicogne non emigreranno verso terre più calde. Ovviamente, come è facile immaginare, con il passare del tempo i legami affettivi tra i vari uccelli si rafforzeranno e alla fine anche il piccolo Richard, dopo essersi trovato da solo nel nido dopo che la sua famiglia adottiva e e le altre cicogne sono partite, cercherà di intraprendere quel pericoloso viaggio verso le calde terre africane.
È così che il tema dell'immigrazione si fa largo prepotentemente tra le immagini, i colori e i suoni della pellicola. Dall'Europa all'Africa le cicogne e il passerotto, dall'Africa all'Europa migliaia di uomini e donne che mettono a rischio le loro stesse vite attraverso viaggi pieni di pericoli. Queste difficoltà, i cammini tortuosi, anche al limite dell'umano, Toby Genkel e Reza Memari cercano di raccontarli anche in Richard – Missione Africa racconta, con il passerotto che lascia il proprio habitat naturale e si traveste da cicogna, pur di non perdere quella che ormai è diventata la sua famiglia.
Richard - Missione Africa: un cast volatile di primissima qualità
Nonostante i temi profondi toccate, non abbiate paura: Richard – Missione Africa racconta non è un mattone da vedere solo in caso di penitenza, è un film d'animazione vivace e allegro, ricco di personaggi divententi, in grado di strappare più di una risata sia agli spettori più giovani che agli adulti: nella sua avventura il piccolo passero incontra il pappagallo con la passione del canto, chiuso nella sua gabbietta in bar tutt'alro che raccomandabile, che sogna di esibirsi nel prestigioso teatro Ariston al Festival di Sanremo, oppure i piccioni internet-dipendenti, sempre connessi alla rete, che utilizzano il social network Facebecco l'app Piccioni Maps. Certo, l'idea del passero che si sente una cicogna non è certo una storia originale, tante volte nel mondo del cinema e della letteratura si sono viste situazioni simili, ma Richard – Missione Africa resta un film da vedere, che trova il linguaggio giusto per parlare ai più piccoli di tematiche complicate e che allo stesso sa divertire. Non solo i bambini, anche i loro genitori.
Voto: 7
Frase:
“C'è un passero che vuole attraversare il mare per raggiungere l'Africa”