RIFF: Catching Fireflies

Il cortometraggio di Lee Whittaker ricorda allo spettatore cosa è il mistero del cinema

L’immaginazione fantastica, poetica e salvifica di una bambina di 9 anni, si contrappone allo squallore di una vita ai margini in compagnia della madre tossicodipendente.

Visionario, poetico, ispirato, trasforma in bellezza e leggerezza anche la vita più miserabile e abietta. Emoziona ed incanta la capacità della bambina di rendere meraviglioso tutto quello che ha intorno, perché è lei l’elemento magico della favola.

Whittaker, regista dalla personalità straripante, ha cominciato a lavorare come stunt nelle maggiori produzioni cinematografiche di Hollywood e come action director in film quali Fast and Furious 5. Catching Fireflies è il suo debutto cinematografico come regista dove in 19 minuti e 40 secondi riesce a mescolare registri diversi, dal documentario di denuncia, all’action movie alla favola fantasy senza mai superare il limite o sembrare incoerente.

Sirene, fate danzanti in bolle di sapone, maghi acrobati tossicodipendenti, spacciatori indovini, stupratori e assassini, appaiono l’uno di fianco all’altro, senza che questo disturbi. Ma in una sapiente mescolanza di ritmi e inquadrature, danno il senso della vita caotica e meravigliosa, così come la si può vedere con gli occhi di un bambino.

Pallottole e lucciole hanno la stessa scia luminosa; realtà e fantasia si scontrano nello spettacolo del cinema, senza mai dimenticare che in America sono 1,6 milioni di bambini che vivono in povertà e sono oltre 100.000.000 i bambini nella stessa condizione nel mondo. Questo è il motivo per cui Whittaker mette in scena uno spettacolo così bello ed amaro, come è la vita di questi piccoli ai margini della società.

La genesi di questo progetto è altrettanto speciale: l’idea nasce da un incontro fortuito fatto da Whittaker, mentre si trovava all’estero, in viaggio di lavoro.

In auto, bloccato in galleria dal traffico, sente bussare al suo finestrino e gli compare davanti una bambina in lacrime, “non ho mai visto una creatura tanto sporca in vita mia”, completamente nuda. Quando è tornato a Los Angeles si è accorto che c’erano tanti bambini in quelle condizioni. Da qui è nato il progetto e grazie anche al finanziamento di cittadini comuni, grazie alla piattaforma di crowdfunding è riuscito a girare il corto ed ora sta lavorando al lungometraggio.

Speriamo di poterlo vedere presto anche in Italia.

Federica Tasselli