Tutto inizia all’alba, il mare agitato e tre giovani surfisti. Qualche ora dopo, sulla strada verso casa, avviene l’incidente...
"Tutto inizia all’alba, il mare agitato e tre giovani surfisti. Qualche ora dopo, sulla strada verso casa, avviene l’incidente.
Ormai attaccata alle macchine di un ospedale di Le Havre, la vita di Simon è solo un’illusione. Nel frattempo a Parigi, una donna aspetta il trapianto provvidenziale che potrà salvarle la vita…"
Riparare i viventi è un film francese in uscita il 26 gennaio 2017.
La pellicola è sempre in movimento: un’emergenza - soprattutto emotiva - dopo l'altra. Diretta da Katell Quillévéré (Suzanne), nel cast vanta Tahar Rahim, Emmanuelle Seigner, Anne Dorval, Bouli Lanners e Kool Shen.
La storia si svolge in sole 24 ore: se il romanzo omonimo Riparare i viventi (di Maylis de Kerangal) si sofferma su digressioni temporali per raccontarci l’interiorità dei personaggi, la regista ha scelto di lasciare più spazio al presente:
"Mi sono concessa anche delle digressioni, ma più adatte al racconto cinematografico, per esempio fermandomi in certi momenti non previsti dal romanzo, come quando, all’inizio della seconda parte, ho centrato il racconto sulla donna che riceverà il cuore senza spiegare chi fosse. Mi sono fermata ad osservare i personaggi prima che entrassero a far parte del racconto.
Quando filmavo quelle scene, era come se il mio film stesse marinando la scuola e pensavo al piacere che lo spettatore potesse provare in quei momenti di parentesi drammaturgica. Il film era sospeso in uno spazio temporale “astratto” prima di tornare a immergersi nella sfida vitale della storia".
Se l'inizio è carico di energia adolescenziale, il “teen movie” si scontra presto con la realtà di un’estetica più dura. La storia racconta come la vita possa essere caotica e violenta e come si possa guarire da una cosa inaccettabile come una perdita.
Fonte foto: instagram.com/explore/tags/riparareiviventi/