Colpito da demenza di corpi di Lewy, aveva dato segni di cedimento nei mesi che hanno preceduto la morte
Oltre un anno fa ci lasciava Robin Williams: era l'11 agosto del 2014 quando venne dato l'annuncio della morte dell'attore, suicidatosi nella sua casa di Paradise Cay.
Di lui è tornata a parlare la moglie, Susan Schneider, la vedova di Robin Williams. La donna ha raccontato di come al momento del loro incontro l'attore fosse in lotta per combattere i problemi di alcolismo e aveva già dichiarato che una malattia, e non la depressione, aveva spinto il marito al suicidio.
Un anno dopo il nostro matrimonio, il comportamento di mio marito iniziò a cambiare ma non fu, all'inizio, così visibile. Riflettendoci adesso, mi rendo conto che aveva cominciato a manifestare ansia e paura nell'interagire con le persone.
Susan Schneider continua: Nel febbraio 2014 volevamo andare ad una festa di compleanno, ma Robin non voleva uscire. Disse che c'era qualcosa di terribile in lui. Gli dissi che ne saremmo usciti, ma dentro di me ero terrorizzata. Ad aprile Robin Williams ebbe un attacco di panico a Vancouver sul set di Una notte al museo 3, non riusciva a ricordare nessuna battuta. Mi disse che voleva un reboot per il suo cervello, era malato e pieno di ansia, la pressione e la paura che aveva gli sembrava infondata. Una parte di lui sapeva che tutto ciò era irrazionale ma nonostante questo non riusciva a controllare nulla.
La malattia, la demenza da corpi di Lewy, è una malattia neurodegenerativa progressiva considerata la seconda forma di demenza degenerativa dopo l'Alzheimer e connessa con il Morbo di Parkinson. Tra i principali sintomi allucinazioni visive, disturbo del sonno, stato confusionale: l'aspettativa di vita, dai primi sintomi, è stimata intorno agli 8 anni di vita e non c'è cura risolutiva.