RoboCop nessuna pietà per il giustiziere del futuro

RoboCop tornerà al cinema dal 6 febbraio 2014 con una nuova veste la sua armatura sarà nera e la sua giustizia non avrà pietà.

RoboCop nessuna pietà per il giustiziere del futuro. RoboCop tornerà al cinema dal 6 febbraio 2014 con una nuova veste la sua armatura sarà nera e la sua giustizia non avrà pietà. RoboCop nacque dall’intuizione dello sceneggiatore Edward Neumeier ma non tutti sanno però che nel 1982 andava in onda su TV Asahi la prima serie televisiva del filone definito Metal Hero Series ovvero Space Sheriff Gavan. I disegni del protagonista di questo telefilm giapponese appartenenti al genere effetti speciali, con protagonisti supereroi mascherati, sul genere di Kamen Rider o Power Rangers, che univa alla lotta del bene contro il male anche un interesse verso i cyborg e le armature metalliche hanno ispirato molti film di quegl’anni. Di lì a qualche anno infatti sarebbe uscito Neuromante di William Gibson e sempre nel 1982 avrebbe visto l’uscita nelle sale Blade Runner.
 Proprio grazie a quest’ultimo film lo sceneggiatore Edward Neumeier nel 1986 pensò: «In Blade Runner i poliziotti davano la caccia ai robot. “E se i poliziotti stessi fossero robot?”». RoboCop era la risposta. RoboCop, anno 2028, periodo in cui la multinazionale conglomerata OmniCorp è leader nell’industria robotica. All’estero, i droni da essa prodotti, vengono impiegati dalle forze militari da anni, ma sono stati vietati come tutori della legge all’interno dei confini americani. Ora la OmniCorp vorrebbe impiegare questa controversa tecnologia anche sul fronte interno, considerando questa opportunità un’occasione d’oro. Quando Alex Murphy (Joel Kinnaman) - marito affettuoso, padre, e buon poliziotto, facendo del suo meglio per arginare l’ondata di criminalità e corruzione a Detroit -  resta gravemente ferito, la OmniCorp intravede un’occasione unica per creare un poliziotto ibrido, in parte uomo ed in  parte robot. La OmniCorp immagina un futuro in cui ogni città avrà il suo RoboCop, con conseguenti ricavi miliardari per i propri azionisti; ma alla OmniCorp stanno dimenticando una cosa fondamentale: che c’è pur sempre un uomo all’interno della macchina.  «Lo voglio più tattico. Più aggressivo. E lo voglio nero». Questa è la descrizione del guscio senza vita trasformato in arma letale da Raymond Sellars. Stiamo parlando del poliziotto del futuro, il vero “Uomo d’acciaio” che da semplice giustiziere di Detroit punta a conquistare il mondo in nome della giustizia. Nessuna pietà, nessun errore, nessuna seconda chance per i criminali: vivi o morti, andremo tutti con lui. Con questi vizi la società americana degli anni Ottanta: le manie di controllo, il capitalismo a tutti i costi e la nascita delle megacorporazioni, il costante controllo dei media vengono decapitati dal poliziotto del futuro, il vero “Uomo d’acciaio” che da semplice giustiziere di Detroit punta a conquistare il mondo in nome della giustizia. Nessuna pietà, nessun errore, nessuna seconda chance per i criminali: vivi o morti, andremo tutti con lui.   !function(a,b,c){var d=a.getElementsByTagName(b)[0];a.getElementById(c)||(a=a.createElement(b),a.id=c,a.src=("https:"==document.location.protocol?"https://player-services.goviral-content.com".replace(/^http\:/,"https:"):"https://player-services.goviral-content.com")+"/embed-code/index/find?placementVersionId=2386998013911046621541210",d.parentNode.insertBefore(a,d))}(document,"script","gv_script_2386998013911046621541210");