Roland Emmerich contro i supereroi: "Uno che si mette una tuta e vola? Lo trovo stupido..."

Il regista, nei cinema a luglio con Independence Day, ha sparato a zero contro i grandi franchise e supereroi

Non gli piacciono i film con i supereroi né in generale il sistema del franchise che invece ad Hollywood funziona e non poco: no ai sequel, eppure Roland Emmerich – che pochi consensi ha raccolto con Stonewall – tornerà nelle sale proprio con un sequel, quello di Independence Day (si chiamerà Independence Day: Resurgence), certamente una delle pellicole più attese tra quelle che arriveranno nel corso dell'estate 2016. 

Il regista ha rilasciato un'intervista al The Guardian nella quale ha criticato in primis i grossi franchise per poi approfondire il discorso legato proprio ai supereroi. Secondo Roland Emmerich quello delle grandi produzioni è un mercato destinato al collasso, come già avvenuto in passato. 

"Se pensate al mercato dell'abbigliamento – ha detto Emmerich - dove sono finite le piccole boutique? Esistono ancora, ma sono poche. Poi dominano i grossi franchise, come Gap. Ogni brand di moda deve diventare un franchise, oppure non sopravvive. A un certo punto, il sistema potrebbe collassare. Successe negli anni '60. Tutte le produzioni dei grandi studi cominciarono a fallire una dopo l'altra, poi un piccolo film come Easy Rider divenne il successo dell'anno. Potrebbe ricapitare”.

“Quando vedete i miei film – ha continuato nell'intervista al The Guardian Roland Emmerich - è sempre l'uomo qualunque che diventa un eroe improbabile. In tanti film Marvel mostrano queste persone con costumi buffi, che corrono in giro. Non mi piacciono le persone coi mantelli. Uno che si mette una tuta da supereroe e vola lo trovo stupido. Proprio non lo capisco. Sono cresciuto in Germania, sarà per quello”.