Santocielo di Ficarra e Picone censurato a Cuggiono: prete cancella la proiezione

Il film di Francesco Amato escluso dalla programmazione della Sala della comunità: "Usa la religione in modo discutibile"

Nonostante i 5 milioni di euro incassati al botteghino e l'assoluzione di Famiglia Cristiana, Santocielo, la commedia di Francesco Amato con Ficarra e Picone, continua a dividere gli ambienti cattolici. A Cuggiono, in provincia di Milano, il parroco locale, don Angelo Sgobbi, ha annullato la proiezione del film nel cinema parrocchiale. Il motivo? La storia al centro della commedia: quella di un angelo sbadato inviato sulla Terra da Dio in persona, che finisce per fecondare per sbaglio un uomo mettendogli in grembo il prossimo messia.

Santocielo, film da flop a Cuggiono

"Sono rimasto stupito e colpito nei miei sentimenti umani e religiosi: per me il fatto della nascita del Signore Gesù dalla Vergine Maria è un motivo di fede e di gioia profonda", scrive don Angelo in un post su Facebook. 

Ho trovato avvilente che si inventasse una sorta di storia parallela, con un secondo messia, con una gestazione maschile, ed altro di pessimo gusto.

Il prete si è sentito "profondamente colpito ed offeso" da Santocielo nella sua "sensibilità di credente". "È la stessa cosa per quelle persone che, come me, hanno una simile sensibilità, amano il Signore Gesù e soffrono per questa 'comica' sgangherata, che usa la religione in questo modo discutibile", aggiunge il parroco. Sgobbi fa pure notare che quest'ironia succede "solo con la religione cristiana, con qualche altra religione sono più che prudenti".

Santocielo, Ficarra e Picone dividono i cattolici

Non è la prima volta che Santocielo incappa in critiche del genere. Poco prima della sua uscita nelle sale, don Mario Sorce, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Agrigento e responsabile della Pastorale sociale e del lavoro dell'Arcidiocesi locale, si è scagliato contro il film definendolo un prodotto blasfemo che "offende il nostro credo e le nostre tradizioni".

Dio è un imbranato, Gesù si incarna nuovamente e cosa più grave si incarna nel ventre di un uomo. Dulcis in fundo il paradiso è un perfetto caos. Posso capire che si cerca la novità per far ridere ma questo è troppo. È blasfemo e va denunciato come tale e certamente non andrò a vederlo neanche per curiosità. Cari Ficarra e Picone mi avete deluso.

Viceversa don Davide Milani, esperto di cinema e direttore della Rivista del Cinematografo, sottolinea su Famiglia Cristiana che Santocielo "riscrive secondo il politicamente corretto ampie pagine di Vangelo, aggiornando quei tratti del Dio cristiano che a molti contemporanei appaiono antiquati". "Il cinema può ridere anche di Dio e delle cose sante: è necessario però non sconvolgere i fondamenti che caratterizzano la divinità e l'esperienza religiosa", scrive il sacerdote.