Sausage party: un film che ci mostra quanto a volte siamo stupidi

Il regista Conrad Vernon, autore di Sausage Party ci spiega il suo irriverente e divertente film...

Alla View Conference 2016 di Torino era presente anche il regista Conrad Vernon, autore di Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia. Il film si presenta come una pellicola d'animazione per adulti che arriva in Italia con alle spalle un incasso della bellezza di 130 milioni di dollari nel mondo.

La storia è quella di una salsiccia in crisi esistenziale e del suo gruppo amici, anche loro prodotti da supermercato. La loro missione è quella di scoprire la verità su ciò che realmente accade quando loro vengono scelti e lasciano il negozio di alimentari.

Frank abita in un supermercato con la sua fidanzata Brenda fino a quando entrambi vengono acquistati da una signora per festeggiare il 4 luglio. Solo quando arrivano a casa della signora, scoprono l'amara verità su che fine fa il cibo.

"Sono stato ispirato dai lavori di Ralph Bakshi, e Heavy Metal. Ma tanti non sapevano nemmeno cosa fossero, nè cosa fosse quel film. Tante persone non li conoscono. Conoscono Bakshi per Fritz il gatto, ma non conoscono Heavy Traffic, Coonskin, forse nemmeno Fuga dal mondo dei sogni. I suoi film sono stati i primi a essere vietati ai 17 anni, solo per adulti, ma ormai son passati trenta, quarant'anni.

Nient'altro è stato fatto dopo, Heavy Metal era del 1980, e fu rapidamente dimenticato. Niente è stato fatto fino a South Park. Diciamo che non siamo stati ispirati da quei film, facendo Sausage Party, ma il fatto che esistessero ci diceva che si poteva fare. Dovevamo solo farlo a modo nostro".

"Ci dicevamo: "Cacchio, qui la gente s'arrabbierà! Beh, allora sarebbe meglio insultare tutti." Abbiamo deciso: "Okay, insulteremo questi, e poi questi, e questi altri, e anche noi stessi." Abbiamo provato a testare alcune battute e in alcuni casi abbiamo fatto marcia indietro. Ma non lo facevamo per mancanza di rispetto, volevamo solo dire:

"Abbiamo tutte queste differenze, e sono piuttosto ridicole, se ci riflettete. Siamo tutti sulla stessa barca. Se ci liberiamo di questi stereotipi infantili e ridicoli, e ci rendiamo conto che abbiamo un destino comune, cioè che moriremo tutti e abbiamo tutti le stesse paure, dovremmo fare squadra invece di insultarci a vicenda." Per questo abbiamo puntato diretti sugli stereotipi, per mostrare facilmente quanto a volte siamo stupidi", ha detto Vernon.