Scappo a casa: Aldo è promosso anche senza Giovanni e Giacomo, ma il film no

Vedere al cinema Aldo senza al suo fianco Giovanni e Giacomo fa uno strano effetto. Certo, non è la prima volta che il trio comico si separa e l’attore siciliano recita in altre pellicole ma, se in Vengo anch’io aveva avuto una piccola parte, in Scappo a casa è invece il vero e proprio protagonista (nonché sceneggiatore) del film. Gli ultimi film in cui Aldo, Giovanni e Giacomo avevano recitato uno al fianco dell’altro non avevano certo entusiasmato come i primi: Tre uomini e una gamba, Così è la vita, Chiedimi se sono felice e La leggenda di Al, John e Jack sono stati dei grandi successi difficilmente superabili (tanto che diverse battute di questi film vengono ricordate facilmente ancora oggi, a distanza di anni dalla loro uscita nei cinema) e per tornare su quella strada c’era forse bisogno di una netta sterzata. Come quella che Aldo Baglio ha provato a dare mettendosi in solitaria, peccato che il risultato finale non sia stato quello sperato. 

Scappo a casa: il film che prova a farsi beffe del razzismo 

In Scappo a casa, film diretto da Enrico Lando, Aldo interpreta il ruolo di Michele, un meccanico che sui social finge di essere un uomo che in realtà non è, fotografandosi a bordo di auto di lusso (che sono in realtà quelle dei propri clienti), con una finta chioma in testa che nasconde la calvizia. Non nasconde invece il fatto di essere un uomo profondamente razzista, intollerante verso il “diverso” che vivo nel suo "regno da stronzetto, viziato, egoista", come lo stesso protagonista definisce il suo mondo.

La sua vita cambia quando parte alla volte di Budapest per un viaggio che ben presto si trasforma in un incubo: ritrovatosi senza documenti e smartphone dopo essere stato rapinato, Michele viene scambiato per un immigrato clandestino: inizia così un viaggio tra centri di accoglienza ungheresi e stazioni di polizia, trovando intorno a sé un clima molto ostile. 

Scappo a casa: Aldo è fantastico, ma non basta 

Si evince dunque che Scappo a casa non è soltanto la solita commedia, ma i suoi scopi finali sono multipli: far ridere lo spettatore, farsi beffe del razzismo e dei razzisti ma anche denunciare le politiche di immigrazione ungheresi. Obiettivi che però il film diretto da Enrico Lando non riesce pienamente a portare a termine.

La pellicola vive infatti di momenti, episodi sporadici: Aldo è fantastico nel suo ruolo, più che con le sue battute riesce a far divertire con la sua mimica e la sua spontaneità. Ma tutto questo basta, perché il film non riesce a scorrere con la fluidità necessario, personaggi e situazioni sono spesso spiegati troppo rapidamente e il passaggio da una scena all’altra, da una situazione all’altra, avviene in maniera brusca. 

Scappo a casa: Aldo è bravo anche senza Giovanni e Giacomo

Quella di Scappo a casa è una bella idea, un’intuizione cinematografica che avrebbe potuto funzionare, peccato che l’opera nel suo insieme non appaia coesa come dovrebbe essere, dia l’impressione che manchi qualcosa. Impossibile poi non immaginare neanche per un secondo a come avrebbe potuto essere il film se, oltre ad Aldo, ci fossero stati anche Giovanni e Giacomo nel ruolo dei protagonisti.

Tre improbabili clandestini, considerati anche i tratti somatici di Giovanni Storti e Giacomo Poretti non avrebbero però potuto funzionare. In conclusione, Scappo a casa è un film che merita di essere vista esclusivamente per la bravura e il talento comico di Aldo Baglio - che nella pellicola di Enrico Lando dimostra di sapersela cavare anche senza i suoi due storici compagni di avventure e sketch - oltre che di Jacky Ido (attore famoso per il ruolo di Marcel in Bastardi senza gloria), senza poi dimenticare Angela Finocchiaro e Giovanni Esposito. Ma il consiglio che vi diamo e di non aspettarvi troppo da questo film. 

Voto: 5,5

Frase
"Tu di che parte sei della Tunisia?"
"Sono italiano"

Fonte foto di copertina e fonte foto interna: https://www.youtube.com/watch?v=BDmqWFdHMac