Coronavirus, il 70% del pubblico preferirebbe guardare i nuovi film a casa e non al cinema

Un sondaggio rivela che il confinamento domestico e la paura di un ritorno del virus hanno modificato le abitudini degli spettatori

Il protocollo sanitario con il quale il governo italiano vincola la riapertura dei cinema, prevista per il 15 giugno 2020, è particolarmente rigido: sanificazione delle sale, acquisto dei biglietti esclusivamente online e posti a sedere preassegnati, misurazione della febbre agli spettatori, mascherine per tutto il tempo del film, distanziamento tra poltrone, divieto di popcorn e bibite. Queste misure e la paura del contagio stanno scoraggiando il pubblico. Una ricerca rivela che negli Stati Uniti, dove l'estate è il periodo d'oro delle uscite, il 70% degli spettatori preferirebbe guardare i nuovi film sul divano di casa.

Cinema, riapertura scoraggia il pubblico

Il sondaggio, realizzato da Performance Research e Full Circle Research Co. per Variety, confronta i dati raccolti a marzo con quelli di maggio e il risultato è che l'ansia per la salute e la sicurezza negli spazi pubblici superano di gran lunga il desiderio di uscire di casa e godersi un film sul grande schermo. 

Gli intervistati sono più timorosi di tornare negli spazi pubblici: il 39% ammette che frequenterà meno i concerti rispetto al 33% di marzo; il 36% assicura che non porterà i figli nei parchi a tema, rispetto al 26% di due mesi prima; il 37% dichiara che per ora non andrà al cinema e a teatro, rispetto al 28% di marzo. Nel caso delle sale, c'è addirittura un 10% che confessa che potrebbe non andare mai più al cinema. 

Chi sta invece pensando di tornare in sala, dovrà affrontare diversi interrogativi, a partire da quali titoli i distributori sceglieranno di portare sugli schermi. Il sondaggio ha chiesto quale genere di film convincerebbe gli intervistati a comprare un biglietto: il 43% lo farebbe per una commedia, il 35% per un film drammatico e soltanto, rispettivamente, il 33% e il 19% per un film di supereroi e per un horror.

Nuovi film al cinema? Meglio a casa

È molto più chiaro ciò che convincerà il pubblico a tornare in qualsiasi luogo pubblico: la pulizia e il distanziamento sociale. Soltanto il 16% degli intervistati ritiene che la mascherina obbligatoria diminuirebbe la probabilità di partecipare alla visione di un film o ad un concerto, contro il 61% che dice che la aumenterebbe. Un altro fattore chiave sarà la capienza delle sale, inevitabilmente ridotta ad un terzo o poco più.

Jed Pearsall, il presidente di Performance Research, spiega che gli esercenti dovranno adattarsi in fretta alle nuove condizioni se vogliono ripartire. 

Gli spettatori saranno in grado di individuare subito le importanti novità e le precauzioni di sicurezza che potrebbero convincerli a partecipare o meno ad un evento. La semplice apertura delle porte non sarà sufficiente.

La sensazione in Italia, come ha ammesso Sergio Fabi di Cinemotore a Today, è che i film di richiamo, da Si vive una volta sola di Carlo Verdone a Top Gun: Maverick, arriveranno da settembre in poi e che la riapertura del 15 giugno è destinata a fallire "come aprire una gelateria a novembre".

Foto copertina: cottonbro da Pexels
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