Tupac Shakur: sarà Steve McQueen a dirigere il documentario sul rapper

Steve McQueen dirigerà un documentario sul rapper e attivista Tupac Shakur, ucciso nel 1996.

Steve McQueen è il regista designato per dirigere un documentario sul rapper e attivista Tupac Shakur. La pellicola, co-prodotta dalla famiglia di Tupac, sarà realizzata con la collaborazione della madre Afeni Shakur (scomparsa lo scorso anno) e della zia di Tupac, ovvero Gloria Cox.

Steve McQueen, regista degli acclamati film 12 anni schiavo e Shame, si è detto molto felice e orgoglioso di poter lavorare, insieme alla famiglia del rapper scomparso, a un film su di lui.

Sono estremamente commosso ed emozionato nell'esplorare la vita e l'epoca di questo leggendario artista. Ho frequentato la scuola di cinema della New York University nel 1993 e ricordo che lo sviluppo del mondo dell'hip hop e il mio si sono incrociati con quello di Tupac, in piccola parte, grazie a un amico comune. Pochi, se non nessuno, hanno brillato più di Tupac Shakur. Non vedo l'ora di lavorare a stretto contatto con la famiglia per raccontare la storia inarrestabile di quest'uomo di talento.

La zia del rapper, che figura anche tra i produttori del film, ha dichiarato che la madre di Tupac, sua sorella Afeni, sarebbe stata molto felice della collaborazione con il regista.

Sono felice di veder nascere questo progetto. Questo è stato qualcosa che mio nipote Tupac avrebbe voluto creare già nel 1996, così come mia sorella da prima della sua morte avvenuta l'anno scorso. È stato un lungo viaggio. Sento che questa è una squadra di cui Afeni sarebbe stata molto felice. Non è mai stata nostra intenzione riscrivere la storia di Tupac. Il nostro scopo è sempre stato quello di raccontare la storia vera, cosa mai fatta prima in modo così completo.

Tupac, che nel corso della sua carriera ha venduto oltre 85 milioni di dischi in tutto il mondo, è ancora oggi considerato uno dei rapper più influenti di sempre. Tupac Shakur fu vittima di un attentato a Las Vegas, avvenuto sabato 7 settembre 1996, quando venne colpito da quattro proiettili. Morì dopo sei giorni di coma e varie operazioni, e ad oggi il colpevole sembra essere Orlando "Baby Lane" Anderson.