Il cast, la trama, le curiosità su 'Storia di mia moglie', film diretto da Ildikó Enyedi, con Léa Seydoux e Gijs Naber.
Si intitola Storia di mia moglie ed è un film drammatico, distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 14 aprile 2022, diretto da Ildikó Enyedi. Vi sveliamo il cast, la trama e qualche piccola curiosità su questo film che andrà in onda il 29 settembre 2025 alle 21.20 su Rai 5.
Storia di mia moglie: il cast
Nel cast del film Storia di mia moglie, troviamo la presenza dei seguenti attori: Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel, Jasmine Trinca, Luna Wedler, Romane Bohringer, Ulrich Matthes, Simone Coppo, Udo Samel, Sergio Rubini, Sandor Funtek, Josef Hader, Nayef Rashed, Ralph Berkin, Beniamino Brogi, Károly Hajduk.
Storia di mia moglie: la trama
Jacob Störr è un capitano di una nave mercantile, uomo rigoroso e stimato per il suo senso del dovere e la sua rettitudine.
Un giorno, durante una conversazione in un caffè con un amico fidato, Jacob accetta una sfida insolita: sposare la prima donna che varcherà la soglia del locale. A entrare, quasi come per un gioco del destino, è Lizzy, giovane donna dal fascino enigmatico. Quello che nasce come un gesto azzardato si trasforma in un matrimonio destinato a segnare profondamente la vita del capitano.
I due si trasferiscono a Parigi, città vibrante e moderna, dove Jacob scopre ben presto di conoscere molto poco la sua affascinante consorte. Lizzy si rivela una presenza tanto luminosa quanto indecifrabile, indipendente e sfuggente, capace di accendere in lui un misto di passione e inquietudine.
Con il tempo, l'armonia iniziale lascia spazio a dubbi e sospetti: Jacob teme che la moglie custodisca segreti a lui inaccessibili e la sua serenità si incrina. Da quel momento, la vita del capitano è dominata dal bisogno ossessivo di capire e di trattenere una donna che rifiuta di essere imprigionata in qualsiasi schema.
Storia di mia moglie: qualche curiosità sul film
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes del 2021 ed è ispirato all’omonimo romanzo di Milán Füst.
La regista Ildikó Enyedi ha intrapreso la sua carriera nel mondo dell'arte come concept e media artist, collaborando con il collettivo Indigo e con il Balázs Béla Studio, realtà unica nel panorama dell’Europa orientale prima del 1989 in quanto laboratorio cinematografico indipendente.
In seguito si è dedicata alla scrittura e alla regia, firmando diversi lungometraggi e corti che le hanno fruttato oltre cinquanta riconoscimenti internazionali.
Tra i suoi lavori più noti, c'è My Twentieth Century (Il mio XX secolo), con cui nel 1989 ottenne la prestigiosa Camera d'Or a Cannes. L'opera fu, inoltre, inserita nella lista dei dodici migliori film ungheresi di sempre e segnalata dal New York Times tra i dieci titoli più importanti di quell'anno.