Susan Sarandon scatenata: accusa la Nato per la guerra in Ucraina e aderisce allo sciopero degli attori

L'attrice si conferma la pasionaria del cinema americano: "Non si ottiene la pace utilizzando le bombe al grappolo"

È una Susan Sarandon scatenata quella che è stata ospite del Magna Graecia Film Festival di Catanzaro, dove ha ricevuto la Colonna d'Oro alla Carriera. Nell'incontro col pubblico l'attrice non le ha mandate a dire su diversi argomenti, dall'attualità agli sconvolgimenti che riguardano Hollywood, un posto dove "non conta la politica ma solo il denaro". Il riferimento è allo sciopero di attori e autori Sag-Aftra che sta bloccando le produzioni e i festival. 

Susan Sarandon a Catanzaro sostiene gli attori in sciopero

La Sarandon aderisce all'agitazione che chiede alle piattaforme di streaming un aumento dei diritti residuali e agli studios la garanzia che l'intelligenza artificiale non sostituisca le persone e vengano quindi salvaguardati i posti di lavoro.

Il business del cinema è cambiato; i nostri contratti no. Il che non riguarda solo gli attori, ma larghi strati della società americana: il divario fra ricchi e poveri è ormai enorme. Per avere l'assistenza sanitaria un attore deve guadagnare almeno 26.000 dollari. Ma l'87% di noi non li raggiunge. Non pensate a chi è famoso come me; ma ai moltissimi che lavorano in ruoli minori. Dunque oggi chi è al top deve mostrare solidarietà con tutti gli altri.

A preoccupare è pure l'uso dell'intelligenza artificiale, che gli studios vorrebbero utilizzare per sostituire gli attori secondari e le comparse con la scansione della loro immagine.

Secondo me l'AI andrebbe utilizzata per sostituire gli amministratori delegati, mestiere per cui tanta immaginazione non è affatto necessaria.

Susan Sarandon, Ucraina nel mirino: "La Nato è responsabile"

Non contenta, la star di Thelma & Louise e Dead Man Walking ha espresso sulla guerra in Ucraina una posizione scomoda, pacifista militante e non allineata al pensiero dominante.

Io sono contro qualsiasi guerra, credo che la guerra per procura in Ucraina sia iniziata molto prima, con la violazione degli accordi di Minsk. La mia sensazione è che la Nato sia fuori controllo, la Nato dovrebbe iniziare a parlare di diplomazia e l'avrebbe dovuto fare già mesi fa, quando gli Stati Uniti rifiutarono un avvio dei negoziati.

L'attrice invoca la cooperazione per un mondo multipolare e critica ferocemente la fornitura di bombe a grappolo al regime di Kiev, armi il cui uso gli stessi Stati Uniti hanno definito un crimine. 

Credo che la guerra non riguardi l'Ucraina ma riguardi la Russia, è un tentativo di indebolire la Russia per i suoi rapporti con la Cina. Il mio cuore è terribilmente spezzato e sofferente nell'assistere alle devastazioni e alle morti che si stanno verificando sia in Ucraina che in Russia. Bisogna iniziare a lavorare con la diplomazia per cercare di porre fine a questa guerra, fine che di certo non si può ottenere utilizzando le bombe al grappolo che sono contro le convenzioni di Ginevra.