Berlino, al festival del cinema è il giorno di T2 Trainspotting

Tornano sullo schermo i personaggi di culto del film del 1996 diretto da Danny Boyle e tratto dal romanzo di Irvine Welsh

Danny Boyle è un regista dell’eccesso dietro il quale esiste solo il vuoto. Un regista di immagini pre-confezionate da adattare ai soggetti più svariati: la gioventù marginale di Edimburgo (Trainspotting), la ricerca interiore in territori orientali (The Beach) o quella del successo da raggiungere gareggiando in un concorso musicale (The Millionaire), il mondo devastato da un virus (28 giorni dopo), la sopravvivenza ad alta quota (127 ore), la biografia di una celebrità (Steve Jobs)… Il regista di Manchester è diventato famoso quando nel 1996 ha diretto Trainspotting. E a lui si deve la scoperta di Ewan McGregor. Prima di calarsi nel personaggio di Mark Renton, un “eroe dei nostri tempi” incosciente, vivo, bizzarro, McGregor aveva già recitato nel lungometraggio d’esordio di Boyle, il thriller Piccoli omicidi tra amici (1994). L’attore scozzese sarà ancora sul set del terzo film di Boyle, la commedia venata di crimine Una vita esagerata (1997). Per poi rientrare nella mente e nel corpo di Renton in T2 Trainspotting, in proiezione al festival di Berlino, ma l’anteprima è stata a Edimburgo il 22 gennaio 2017, e in uscita nelle sale italiane il 23 febbraio 2017.

Sono trascorsi vent’anni da Trainspotting, tratto dall’omonimo romanzo di Irvine Welsh. Due testi trasformati in oggetti di culto. Eravamo nei bassifondi di Edimburgo per seguire da vicino, molto vicino, alcuni momenti della vita di Mark e dei suoi amici, una banda di losers in viaggio verso l'auto-distruzione. Al tempo stesso scioccante e divertente, popolato di immagini forti, fra disperazione, humour e gusto della provocazione, il film di Boyle raccontava un'esperienza-limite non rinunciando, per visualizzarla, a nessun espediente formale. Lo stesso stile, fatto di immagini frammentate, cromatismi accesi, macchina da presa che si lancia nel vuoto per aderire all’instabilità dei personaggi, si ritrova in T2 Trainspotting. Boyle fa dialogare i due film, nel senso di inserire nel corpo del sequel, dove si narra il ritorno a casa di Mark e il ri-incontro con gli amici di un tempo (anche gli altri attori sono gli stessi del primo film), scene tratte dall’originale con i protagonisti adolescenti. Ispirato, oltre che a Trainspotting, a un altro romanzo di Welsh, Porno, T2 vede anche il ritorno di Mikey Forrester, interpretato dallo stesso scrittore, che Edimburgo la conosce bene essendo nato a Leith, alle porte della città.