Tarantino, che sorpresa per il pubblico texano!

Il regista è apparso nella serata della proiezione di The Hateful Eight e dopo la visione ha risposto alle domande della gente in sala

Che sorpresa per gli spettatori che ieri affollavano l'Alamo Drafthouse Cinema di Austin, in attesa di assistere alla proiezione in 70mm (quella richiesta dal regista) del nuovo film di Quentin Tarantino, The Hateful Eight.
Sì perché l'ignaro pubblico della sala ha potuto vedere dal vivo proprio il regista: Quentin Tarantino ha fatto capolino nella sala insieme al fondatore della catena di cui fa parte il cinema, Tim League.

Un Q&A post-visione organizzato nel cinema texano: Tarantino ha risposto alle domande degli spettatori. Da dove è arrivata l'ispirazione per il nuovo film? Ero depresso e arrabbiato per un paio di cose che mi sono capitate, così ha risposto il regista. Prima d'ora non avevo mai scritto mentre ero depresso e arrabbiato. E credo che vedendo i miei film si capisca. Ho scritto questo film e mi sono sentito molto meglio.

Inizialmente il film era stato previsto come sequel di Django, Django in White Hell. All'improvviso, però, ho capito che l'unica cosa sbagliata nella storia era Django. Non ci doveva essere un fulcro morale. Ho capito che doveva essere una stanza piena di cattivi, non ci possiamo fidare di nessuno di loro, ha spiegato Tarantino.

Sulla questione razziale: Posso dirvi che il genere western non si preoccupa della razza. Ci sono gli indiani, ma per il resto si tende a ignorare la questione. Noi non stavamo cercando di fare un film che avesse un valore morale. Ma il problema è che l'America non ha ancora risolto certe questioni.