The Beautiful Game, la storia vera dietro il film Netflix con Bill Nighy

L'attore inglese nel film sull'evento creato da Mel Young, l'uomo che ha inventato la Homeless World Cup: il Mondiale di calcio dei senzatetto

Diretto dalla regista inglese Thea Sharrock su sceneggiatura di Frank Cottrell-Boyce, The Beautiful Game è uno degli sports drama più attesi del 2024. Il motivo è la storia vera a cui si ispira: quella della Homeless World Cup, il Mondiale di calcio dei senzatetto. Un torneo internazionale al quale partecipano esclusivamente squadre composte da senza fissa dimora e che si svolge ogni anno in varie città del mondo.

The Beautiful Game, storia vera dietro il film

Al centro di The Beautiful Game, su Netflix dal 29 marzo, c'è la Nazionale inglese degli homeless allenata da Mel (Bill Nighy), manager che si ritrova alla guida di una squadra non priva di problemi. In vista della fase finale dell'evento che si gioca a Roma, inserisce in rosa il talentuoso ma complicato attaccante Vinny (Micheal Ward) per portare i Tre Leoni alla vittoria. In squadra con la punta ci sono Nathan (Callum Scott Howells), Jason (Sheyi Cole), Aldar (Robin Nazari), Cal (Kit Young) e l'assistente Kevin (Tom Vaughan-Lawlor).

Mel Young è un personaggio che esiste davvero. Giornalista, scrittore e blogger scozzese, Young ha l'idea della Homeless World Cup nel 2001 insieme all'austriaco Harald Schmied, il responsabile della comunicazione di Caritas Steiermark. I due fondano un'associazione benefica per contrastare il fenomeno della marginalità sociale attraverso lo sport. 

La prima edizione della Coppa del Mondo si tiene a Graz, in Austria: il successo ottenuto spinge la coppia a proseguire fino all'edizione del 2023 negli Stati Uniti, chiusa con la vittoria del Cile in finale sul Messico. Seoul 2024 si gioca dal 21 al 28 settembre. Il progetto, riconosciuto per il suo impegno nell'inclusione, aggiunge un torneo femminile con la stessa formula del maschile.

The Beautiful Game, Netflix omaggia Mel Young

Alla Homeless World Cup ogni squadra è formata da un massimo di quattro giocatori, incluso il portiere: si attacca in tre nella metà campo avversaria e si difende in due nella propria. Il campo misura 22 metri in lunghezza e 16 in larghezza. Le partite durano 14 minuti e ci sono 3 o 0 punti in palio: in caso di pareggio, si va direttamente ai rigori.

L'Italia ha vinto due volte la Coppa: nel 2004 a Goteborg in Svezia (4-0 in finale all'Austria) e nel 2005 a Edimburgo in Scozia per 9-3 contro la Polonia. Nel 2009 la Homeless World Cup è stata ospitata davvero dall'Italia, ma non a Roma come nel film bensì a Milano: la settima edizione del torneo, vinta in finale 5-4 dall'Ucraina con il Portogallo.

Oggi la Homeless World Cup coinvolge 100.000 senzatetto ogni anno e Mel Young è un imprenditore sociale che ricopre tre ruoli: presidente della manifestazione, di SportScotland (l'agenzia nazionale per lo sport in Scozia) e relatore sull'innovazione sociale e sul potere dello sport di apportare un cambiamento. Alla Coppa del Mondo per homeless ha dedicato il libro Home Game.

Foto: Netflix