The Quake - Il terremoto del secolo: un disaster movie diverso da solito

Dalla Norvegia arriva un esempio diverso da quelli americani di film su catastrofi naturale, ma The Quake - Il terremoto del secolo poteva essere fatto meglio

Non sono solo gli americano gli unici in grado di realizzare sui disastri naturali. La prova di ciò è rappresentata da The Quake - Il terremoto del secolo, film diretto da John Andreas Andersen che è il sequel di The Wawe. E’ una pellicola norvegese, ambientata nella fredda ma affascinante Oslo, che sa conquistare con gli splendidi paesaggi dei fiordi norvegesi che vengono proposti nel corso della pellicola, ma meno per la storia raccontata e la trama che presenta più di un buco. La storia è incentrata sul pericolo di un devastante terremoto che può mettere in ginocchio la capitale della nazione scandinava ma, se decidete di vedere questo film, non aspettatevi quei ritmi elevati di sequenza della immagini, di spettacolarizzazione dell’evento catastrofico che spesso contraddistingue le opere a stelle e strisce. In The Quake - Il terremoto del secolo è tutto più lento e per certi versi più naturale. Almeno fino al finale, quando John Andreas Andersen sembra lasciarsi prendere la mano dalla voglia di stupire e finisce per esagerare e trasporta i suoi personaggi in situazioni poco credibili che, anziché stupire, finiscono per lasciare perplesso il pubblico. 

The Quake - Il terremoto del secolo: trama con tanti buchi 

Se nella prima parte del film si possono perdonare alcune lacune della trama, alcune situazioni spiegate male e troppo frettolosamente, nella seconda parte invece no: non è accettabile, ad esempio, vedere uno dei più grandi esperti di disastri naturali della Norvegia (così è presentato il protagonista Kristian Eikjord) prendere un ascensore proprio mentre sta arrivando un devastante terremoto su Oslo. Ma, soprattutto, non è accettabile il salto temporale del finale del film, usato come escamotage per non spiegare come alcuni dei personaggi principali abbiano fatto a salvarsi da una situazione di enorme pericolo in cui, oggettivamente, non c’è via di uscita. L’impressione è che nemmeno John Andreas Andersen sappia dare una risposta a ciò che racconta in The Quake - Il terremoto del secolo e, per questo, sceglie di andare oltre, di proseguire la propria narrazione anche se il risultato è quello di lasciare perplesso il proprio pubblico. 

The Quake - Il terremoto del secolo: il cast convince

Ciò che invece piace di The Quake - Il terremoto del secolo e che lo distingue anche dai tanti disaster movie americani, è che non c’è l’esaltazione di un eroe. C’è un protagonista che vuole sì salvare l’intera Oslo dalla devastazione, ma si muove spinto dagli affetti personali e quando la situazione si fa critica cerca, con la forza della disperazione, di mettere in salvo se stesso e la propria famiglia. Non c’è il superiore in grado di superare ogni ostacolo, c’è un uomo, Kristian Eikjord, le cui azioni sono la causa dei suoi sentimenti. Nel bene e nel male. 
E’ quindi promosso a pieni voti il protagonista Kristoffer Joner (attore che abbiamo visto al lavoro anche in celebri film come The Revenant e Mission Impossible - Fallout), così come sono promossi i suoi compagni avventure nel set, da Ane Dahl Torp a Kathrine Thorborg Johansen e la giovane Edith Haagenrud-Sande

Una particolarità di The Quake - Il terremoto del secolo è che i cambi di ritmi del film sono spesso contraddistinti dal cambio di scenario: gli splendidi paesaggi naturali, la casa isolata nei fiordi norvegesi in cui vive all’inizio della pellicola Kristian Eikjord chiamano ritmi lenti. E’ così che la prima parte della pellicola scorre senza particolari sussulti e con molti silenzi. L’azione arriva quando le montagne, il mare e i boschi sono sostituiti dai grattacieli grigi di Oslo. Tutto allora cambia e il film si fa più veloce. 

The Quake - Il terremoto del secolo: un film che consigliamo solo agli appassionati del genere

In conclusione The Quake - Il terremoto del secolo lo possiamo definire una buona alternativa ai classici disaster movie (in fondo quasi tutti uguali) americani. Quello diretto da John Andreas Andersen è però un film che non sa convincere, che ha un buon potenziale che non viene per sfruttato a dovere. Consigliamo la visione di questo film solo agli appassionati del genere. 

Voto: 5,5

Frase
“Se un terremoto colpisse Oslo, diciamo più potente di quello del 1904, uno di scala 6 o 8, sarebbe devastante”

Fonte foto di copertina e fonte foto interna: https://www.facebook.com/TheQuakeMovie/