The Woman Who Left, film con cui nel 2016 Lav Diaz vinse il Leone d'Oro, uscirà, dopo una vicenda distributiva tormentata, anche in Italia
Due anni dopo la vittoria del Leone d'Oro al 73° Festival del Cinema di Venezia, uscirà in sala anche in Italia The Woman Who Left del regista filippino Lav Diaz. Il film verrà distribuito dalla Fil Rouge Media, che non ha ancora comunicato la data ufficiale d'uscita. Il fluviale film di Diaz ha avuto una storia distributiva particolare; comprato appena dopo la vittoria del Leone d'Oro da una casa di distribuzione poi fallita, sembrava condannato, nonostante l'importante riconoscimento, a non uscire nelle sale cinematografiche italiane, fino, appunto, alla notizia dell'acquisizione da parte della Fil Rouge Media.
The Woman Who Left, il trailer internazionale
The Woman Who Left è stato regolarmente distribuito nel resto del mondo ed è un esempio abbastanza classico di un autore dallo stile unico e ostico, che o lo si ama o lo si odia, come si intuisce dal trailer internazionale; in entrambi i casi con tutte le forze
La trama
Il film dell'amato e odiato autore filippino racconta di Horacia, interpretata da Charos Santos-Concio, che nel 1997 torna a respirare la libertà dopo aver trascorso trent'anni in carcere, accusata di un omicidio che non ha commesso. Mentre il mondo è scosso dalle scomparse della principessa Diana e di Maria Teresa di Calcutta, Horacia cerca di sfruttare la seconda possibilità concessa, scontrandosi inevitabilmente con la realtà sociale filippina, simboleggiata dalla natura ostile.
Lav Diaz, un regista fluviale
Girato in bianco e nero, con tempi lunghi e lunghi momenti di silenzio, il film, come tutti quelli realizzati da Diaz, riesce per lunghi tratti a trasmettere un fascino ipnotico e straniante, che rende, che poi lo si ami o lo si odi, la visione comunque perlomeno interessante; anche solo per scoprire un cinema estremamente personale.
Il film dura 226 minuti, che paradossalmente per Lav Diaz è una durata sintetica. Il regista filippino ha infatti realizzato film lunghi sei ore - Century of Birthing (2011) - e addirittura opere che sfiorano le otto ore - A Lullaby to the Sorrowfull Mystery - e che il festival del cinema di Berlino proiettò con la pausa pranzo tra la prima e la seconda parte del film.
La vittoria del Leone d'Oro a Venezia 73 si aggiunse al Pardo d'Oro al Festival di Locarno nel 2014
Fonte foto https://www.facebook.com/kuyamanzano