Titanic torna su Netflix: è polemica per il macabro tempismo con il Titan

Insieme al film di Cameron la piattaforma fa uscire pure il documentario "Respiro profondo"

Consumato il dramma del sottomarino Titan e montate le polemiche attorno a OceanGate Expedition, stavolta a far discutere è la scelta di Netflix di riportare in catalogo Titanic, il classico del 1997 di James Cameron. A partire dal primo luglio, almeno negli Stati Uniti e in Canada, il colossal romantico con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet sarà disponibile in streaming sulla piattaforma. Molti abbonati, tuttavia, non l'hanno presa bene.

Titanic, film torna su Netlix dopo i morti del sottomarino

Numerosi utenti accusano Netflix di insensibilità e per il macabro tempismo dell'operazione, in realtà prevista da tempo. "Non riuscivano proprio a farne a meno", "stanno oltrepassando i limiti della decenza", "capitalizzare la morte di quattro persone in un tragico incidente per guadagnare spettatori è oltremodo di cattivo gusto", si legge sui social media.

Fino ad oggi disponibile su Prime Video, Titanic arriverà in streaming su Netflix insieme al documentario Respiro profondo, in catalogo dal 19 luglio. Anche sul film di Laura McGann si concentrano le critiche degli utenti. Il doc racconta infatti il legame tra Alessia Zecchini, la "regina degli abissi" italiana detentrice del record mondiale di apnea in assetto costante con monopinna con la quota di -123.00 metri, e il suo coach, il soccorritore subacqueo irlandese Stephen Keenan.

Keenan è morto nel luglio del 2017 nelle acque del Dahab Blue Hole nel tentativo di salvare la vita di Zecchini, impegnata in un'immersione nell'arco di Dahab.

Titanic, Netflix nei guai: parla James Cameron

Proprio nelle ore successive al caso Titan, con la notizia che il sub e i quattro ricchi passeggeri sono morti a bordo del mezzo imploso durante la discesa per esplorare il relitto del Titanic, James Cameron ha definito "fondamentalmente sbagliata" la costruzione in fibra di carbonio del sottomarino. 

Parlando a BBC News, il regista (e progettista di sommergibili) ha aggiunto di aver capito che il Titan era spacciato subito dopo la diffusione della news della sua scomparsa. "Me lo sentivo, immaginavo che l'elettronica del sottomarino si fosse guastata, che il suo sistema di comunicazione si fosse distrutto e che il suo transponder di localizzazione si fosse rotto simultaneamente", ha dichiarato Cameron.

Lo sapevo che il sottomarino era andato. Sapevo che si trovava esattamente sotto la sua ultima posizione e profondità conosciute. È esattamente dove l'hanno trovato. Sembrava una farsa prolungata e da incubo in cui la gente correva in giro parlando di rumori e di ossigeno e di tutte queste altre cose.