Elegante, istrionico e potente, Toni Servillo è quasi una garanzia per la riuscita di un film. Quali sono i 5 film in cui figura da non perdere?
Toni Servillo oggi è un attore affermato ma si è interessato alla recitazione da autodidatta. Ha iniziato una carriera teatrale molto intensa, per poi approdare al cinema solo a partire dagli anni 90 (il debutto su grande schermo risale al 1992). La sua educazione teatrale è un marchio di fabbrica evidente, per un attore capace di essere istrione a tutto tondo, in grado di recitare parti intense in cui il registro varia dal divertente al drammatico, con tutte le sfumature di mezzo. Indubbiamente, parlando di questo attore stimato ed apprezzato a livello internazionale, siamo al cospetto di un gitante dei nostri tempi e ci sembra quindi doveroso segnalare quali sono i cinque film imperdibili in cui recita l'eccezionale attore campano.
Toni Servillo, nel film di Paolo Sorrentino "L'uomo in più" è protagonista
Il 2001 è l'anno dell'esordio alla regia di uno dei registi più amati, discussi e importanti della scena contemporanea italiana, Paolo Sorrentino. L'uomo in più è un intensissimo dramma che gioca sui temi del fallimento e del riscatto, raccontando in parallelo due vite, quella di Antonio Pisapia, un calciatore e quella di Tony Pisapia, un cantante. Il primo è interpretato da Andrea Renzi, il secondo è interpretato da Toni Servillo. Il film è fenomenale, divertente e amaro e la regia di Sorrentino, nonostante, l'esordio, è strepitosa, dimostrando padronanza tecnica nelle inquadrature (spesso virtuose), nella direzione degli attori e nell'utilizzo del commento musicale. L'interpretazione e le battute di Servillo sono per molti un cult. Servillo giganteggia per tutta la pellicola offrendo una prestazione memorabile, nei panni di un debosciato che tenta un ultimo colpo di coda per riaffermare la propria umanità. Per l'attore un David di Donatello.
Morte di un matematico napoletano: l'esordio sul grande schermo di Toni Servillo
Nel 1992 avviene un doppio esordio al cinema, per il regista partenopeo Martone e per Servillo, già uniti in numerose collaborazioni teatrali negli anni precedenti. Morte di un matematico napoletano è un film cupo, quasi impenetrabile, dove si racconta una vita insopportabile, nella quale la mamematica e le sue complicate formule diventano più semplici della quotinianità stessa. In questa pellicola d'esordio per Servillo, l'attore di Afragola non recita il ruolo del protagonista, bensì di un comprimario, riuscendo però a brillare. Un film duro, disincantato, potente, da vedere.
La ragazza del lago: Toni Servillo si misura con il genere noir
Noir di stampo esistenziale, dove l'intreccio giallo è un "pretesto" per valorizzare la piscologia dei personaggi e i bellissimi ambienti freddamente forografati e ricchi di cieli nuvolosi, alberi scossi dal vento e strade di montagna. Servillo, protagonista del film datato 2007, interpreta un commissario di polizia dai toni amari, sofferenti ma anche compassionevoli. Un'interpretazione memorabile da tutti i punti di vista, perfetta per un film di tipico stampo europeo che dosa e centellina il ritmo e gioca tutto sul trasporto emotivo e sull'affresco piscologico. Grazie a La ragazza del lago, Servillo ha vinto il Premio Pasinetti a Venezia, un David di Donatello e un Nastro d'argento.
Il divo: Toni Servillo nei panni di Giulio Andreotti
Film biografico del 2008 diretto da Paolo Sorrentino e dedicato a una delle più importanti e controverse figure della politica italiana del dopoguerra, il "divo" per eccellenza della storia repubblicana, Giulio Andreotti. Nei panni dell'onorevole democristiano c'è il grandissimo Toni Servillo che si misura con un biopic, impersonando per la prima volta un uomo realmente esistito. Servillo, completamente trasfigurato, offre una prova attoriale magistrale che gli vale un David di Donatello, un Nastro d'argento, un Ciak d'oro e altri riconoscimenti in festival cinamografici di tutto il mondo. Paolo Sorrentino firma un'opera eccellente, un racconto più estetico che etico che evita la critica sociale e politica diretta pur non lesinando evidenti stoccate.
La grande bellezza e Jep Gambardella
Questo è di sicuro uno dei ruoli più importanti della carriera di Toni Servillo. Il protagonista de La grande bellezza è Jep Gambardella, un navigato giornalista di costume e critico teatrale, scrittore di un best seller che lo ha portato sulla vetta della notorietà e oggi in pieno blocco creativo. Questo personaggio vaga per eventi mondani che hanno come sfondo le bellezze romane, in un contrasto impietoso con la vita d'oggi della capitale. Il film ha vinto Oscar e Golden Globe come miglior film straniero ed è un lungo viaggio in una buia notte romana in cui non si vede mai l'alba. Sorrentino affresca una Roma mondana autoreferziale, vuota, vacua, dalla bellezza decadente, morente, lontana figlia di una gloria ormai passata, ridotta a un cumulo di chiacchiericcio fine a se stesso, squallidi giochi di potere, arrivismo, solitudine e cupidigia. Servillo qui è un mattatore assoluto e con questo ruolo si è aggiudicato il d'argento speciale, un Ciack d'oro, un Globo d'oro e altri premi internazionali.