Il cortometraggio di Mauro Mancini, realizzato da Movimento Film con Rai Cinema, riporta l'attore sui luoghi di Nuovo Cinema Paradiso
Il Totò bambino di Nuovo Cinema Paradiso incontra il Totò adulto. Succede nel cortometraggio A occhi aperti, il lavoro per Telethon in cui Totò Cascio, il piccolo protagonista del film di Giuseppe Tornatore vincitore di uno storico Premio Oscar nel 1990, racconta la sua malattia: la retinite pigmentosa, una rara forma di cecità ereditaria (colpisce circa una persona su tremila) che provoca la perdita progressiva della vista.
Totò Cascio oggi: ritorno a Giancaldo con Telethon
Cascio ripercorre in prima persona la sua storia, spiega cosa vuol dire perdere la vista e ritrovarsi in un "labirinto emotivo", un "tormento" – così lo definisce in conferenza stampa in streaming – dal quale è davvero difficile cercare di uscire e liberarsi.
Totò ha un edema maculare e vede "solo le luci o un flusso di luci al centro dell'occhio". Agli inizi è stata dura. Anche il più grande dei suoi fratelli è affetto da retinite pigmentosa. Ora Salvatore non si vergogna più, ha imparato ad accettare quella che chiama "la mia condizione". In questo corto ha espresso "la forza e la spontaneità che ho ritrovato": per lui A occhi aperti rappresenta "un punto di ripartenza".
Oggi Cascio è "abbastanza autonomo": ha partecipato alla conferenza del film in collegamento da Bologna. Ci sono ancora molte cose che non può fare, "ma ora ci vivo bene, apprezzo la vita per quello che mi dà: non è semplice, ma si può fare". Nel corto c'è anche Giuseppe Tornatore, testimone di un dialogo con Totò in cui ha capito che "non era più il bambino di Nuovo Cinema Paradiso".
Nuovo Cinema Paradiso, Tornatore ritrova il Totò adulto
La particolarità del cortometraggio è nei suoi luoghi. Il lavoro è stato girato nelle stesse location in cui 33 anni fa erano avvenute le riprese del film di Tornatore: l'immaginario paese di Giancaldo, ovvero Piazza Umberto I e la Chiesa di Maria Santissima del Carmelo a Palazzo Adriano.
La regia è di Mauro Mancini, il regista di Non odiare. Il cortometraggio è prodotto dalla Movimento Film di Mario Mazzarotto e fa parte della collaborazione che Fondazione Telethon e Rai Cinema portano avanti da sedici anni a sostegno della campagna di raccolta fondi destinata alla ricerca per le malattie genetiche rare.
Alla retinite pigmentosa Fondazione Telethon dedica 23 progetti di ricerca con oltre 5,5 milioni di euro di investimento. Francesca Pasinelli, la Direttore Generale di Fondazione Telethon, descrive la testimonianza di Totò Cascio come "uno straordinario regalo" che rende "ancora più evidenti la ragione per cui siamo qui: rendere concreta la possibilità di avere delle cure per le malattie genetiche".
A occhi aperti va in onda su Rai 1 ed è disponibile su RaiPlay dal 12 dicembre: ecco il trailer ufficiale.
Foto: Alessandro Pumo