Questa sera in televisione Trainspotting: vi facciamo scoprire le citazione più famose della pellicola
Era il 1996 quado Trainspotting uscì nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Un film che ha davvero fatto storia e che questa sera torna in televisione su Italia 1.
I più forse conoscono già la trama di Trainspotting, che si apre con una delle sequenze più famose di sempre: il giovane Mark Renton che fugge tra le vie di Edimburgo, inseguito da due guardie di un grande magazzino. Mark è uno di quei ragazzi, come ricorda la celebre voce fuori campo, che ha lasciato la vita per aderire alla tossicodipendenza. Insieme a Mark il gruppo dei suoi amici: Begbie, uno psicopatico violento ed alcoolizzato; Spud, eroinomane; Sick Boy, anche lui con alle spalle una dipendenza dall'eroina; e Tommy, che fa di tutto per non cedere a sua volta alla droga.
Il film è famoso anche per le battue e le citazioni, in alcuni caso davvero forti, dei suoi personaggi. Noi, tra quelle selezionate da Movieplayer, abbiamo scelto le migliori:
«Prendevamo morfina, diacetilmorfina, ciclozina, codeina, temazepam, nitrazepam, fenobarbitale, amobarbitale, propoxifene, metadone, nalbufina, petedina, pentazocina, buprenorfina, destromoramide, clormetiazolo. Le strade schiumano di droghe contro il dolore e l'infelicità, noi le prendavamo tutte. Ci saremmo sparati anche la vitamina C. Se l'avessero dichiarata illegale»
«Scegliete la vita. Scegliete un lavoro. Scegliete una carriera. Scegliete una famiglia. Scegliete un cazzo di televisore gigante. Scegliete lavatrici, automobili, lettori cd e apriscatole elettrici. Scegliete il fai-da-te e di chiedervi chi cazzo siete una domenica mattina. Scegliete di sedervi su un divano a spappolarvi il cervello e a distruggervi lo spirito davanti a un telequiz. E alla fine scegliete di marcire. Di tirare le cuoia in un ospizio schifoso, appena un motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro. Scegliete la vita»
«Questi sono tutti problemi a cui non devi neppure pensare quando hai una sana ed onesta tossicodipendenza»