Trashin – Corsa al massacro: la recensione del film sugli skater che ha fatto epoca

Un giovane Josh Brolin è il protagonista di uno dei film più rappresentativi della cultura skateboarding al cinema. In Italia questo film non è mai stato distribuito in sala, eppure Trashin – Corsa al massacro ha una rilevanza culturale e storica per il cinema

Ho avuto un collega skater. Il fatto che fosse skater o trasher (parola che poi oggi va molto di moda) mi ha sempre affascinato. Aria un po' strafottente, fare sempre da scorbutico, refrattario al massimo nei confronti dei datori ed orari di lavoro, adoratore del punk rock (e di questo lo ringrazio molto per la colonna sonora che andava mentre si lavorava) e con un unico obiettivo nella vita: farsi i fatti suoi e attendere il week end, dove imperavano la birra e lo scasso. Mi sono sempre immaginata le sue serate in compagnia di altri amici skater con un po' di disagio interiore, perché questo binomio scasso-birra ha sempre alimentato la mia personalissima idea di persone che bevono fino a vomitare (quasi un vanto) e si cimentano in acrobazie urbane sulla loro tavola su rotelle senza nessun tipo di protezione, anzi quasi alla ricerca di fratture e dolori. Insomma ho sempre pensato che il week end del mio vecchio collega fosse ribelle e potesse avere come destinazione finale l'ospedale nel reparto traumi violenti; invece fin quando ho lavorato con quel ragazzo non ho mai sentito racconti del genere.

Josh Brolin è il protaagonista di Trashin - Corsa al massacro

Ma ritorniamo a Trashin – Corsa al massacro, un film del 1986 con protagonista un giovanissimo Josh Brolin (che nello stesso identico periodo stava girando anche un altro film molto famoso, I Goonies). L'attore di Non è un paese per vecchi all'inizio della sua carriera interpretò un giovane skater, prendendo parte ad un film dalla trama semplicissima ma dal contorno di grande rilievo. Se dal un lato Trashin – Corsa al massacro porta in scena una classica competizione sportiva e un'ancor più classica storia d'amore, dall'altro porta innovazione raccontando un ambiente fino ad all'ora inesplorato dalla settima arte e proponendo scelte stilistiche e registiche fresche. Il film non è amato dalla critica e dal pubblico - in Italia addirittura non è mai arrivato in sala ma solo in home video – ma resta tutt'oggi una delle pellicole più rappresentative della cultura della skateboarding anni '80. Tre anni più tardi poi uscirà al cinema il più famoso e celebrato, California Skate, considerato il film più noto sugli skater.

Trashin – Corsa al massacro: la trama

I protagonisti di questo film sono Corey Webster e il suo gruppo di amici, tutti skater. Insieme decidono di viaggiare dall'Indiana verso la California per partecipare ad una gara di skateboard, la cosiddetta "Corsa al Massacro" (il nome truculento è dovuto al fatto che gli infortuni in questa competizione sono ordinari). In California però si scontreranno con un gruppo di punk, soprannominati "Daggers" (in italiano: "La Banda dei Coltelli" ) capeggiati da Tommy Hook detto "il Gancio". I rapporti tra le due band rivali non sono tra i migliori e i problemi aumentano quando Corey si innamora di Chrissy, la sorella del capo della banda dei coltelli. I due gruppi si contendono la supremazia del territorio a suon di trick e acrobazie e si scontreranno tra scorribande notturne sugli skateboards fino ad un vero e proprio duello tra i due leader delle bande, che ovviamente avrà come sfondo la L.A. Massacre.

Come dicevo l'intreccio narrativo è davvero scarno, per non dire banale, e nonostante il titolo incuta timore il film è adatto a tutti. Abbiamo un eroe, un bullo antagonista e la bella da salvare: semplice ma alla fine efficace (se ci si pensa in fondo qui si possono trovare innumerevoli film che raccontano un'epoca, uno stile di vita; in fondo Trashin potrebbe essere descritto come una sorta di Grease nel mondo degli skater). C'è da dire che questo film nacque sull'onda della rinascita della skateboarding durante gli anni 80 ed ha esattamente quell'aria bonaria dei film blockbuster dell'annata.

Questa disciplina sportiva nacque negli anni 60 quando i surfisti si inventarono un nuovo modo di surfare, spostandosi dalle onde marine, al manto stradale aggiungendo sulle loro tavole di legno 4 rotelle. Da qui è nato uno stile che abbraccia la cultura californiana degli anni 80 fatta di ribellioni e musica underground. Capiamo dunque come questo film sia stato in fin dei conti un'operazione commerciale per incassare al botteghino. Quello che però rende Trashin – Corsa al massacro interessante è come David Winters, il regista del film, abbia deciso di raccontare il mondo della skateboarding. Al centro del film tanto quanto l'intreccio principale c'è quel mood indistinguibile della cultura skate: dall'abbigliamento ai dialoghi da adolescenti un po' strafotttenti e fuori dagli schemi (anche le ragazze sono un po' punk e fanno i gestacci), tanta musica, punk underground appunto, fino alla strafottenza e all'alto tasso di sfida.

Ad imperare poi sullo schermo sono le acrobazie e le scorribande folli fra rampe, marciapiedi e sulla walk of fame. Bellissime le immagini in cui vediamo i due gruppi antagonisti di skateboarding fare acrobazie e mostrare trick: molte di queste riprese (che oggi sarebbero possibili con una comodissima go-pro) sono state fatte con camere a mano a velocità incredibili. Onore e merito dunque al regista del film per questa scelta stilistica che offre stupore e dinamicità. Inoltre, la riuscita di queste scene la si deve anche agli stunt: al film infatti hanno partecipato molti skaters e surfisti professionisti fra cui il celebre Tony Hawk uno degli skateboarder su rampa più famosi e influenti di tutti i tempi. Hawk è accreditato per l'invenzione di molti trick (figure da realizzare sulla tavola da skate usati ancora oggi). Il risultato di questa scelta è un grande effetto di realismo e vitalità.

Trashin – Corsa al massacro e la colonna sonora

Un altro motivo per cui questo film è rimasto negli annali è la sua colonna sonora mai commercializzata ufficialmente, ma anch'essa divenuta di culto perché descrive attraverso le note quel preciso periodo culturale. Fra le canzoni presenti nel film ci sono brani composti da diverse rock band dell'epoca (in maggioranza appartenenti alla corrente musicale punk hardcore anni 80) tra cui spiccano: The Bangles con i I Want You (che qualche anno più tardi ritornarono con il tormentone Walk Like an Egyptian), i Circle Jerks, Meat Loaf, che canta il brano Thrashin', tema del film che si può ascoltare sui titoli di testa. La canzone Don't Think Twice cantata da France Joli non esiste in versione integra, il brano è stato realizzato appositamente per il film e adattato alla pellicola e dura all'incirca un paio di minuti, perciò alcuni fan accaniti hanno realizzato attraverso ad un montaggio audio con gli spezzoni del film la versione integrale.

Anche i Red Hot Chili Peppers hanno partecipato a Trashin – Corsa al massacro

Ultima chicca: una delle scene più famose di Trashin è quella in cui entrano in campo dei giovanissimi musicisti della scena underground rock-punk: la band che suona in una scena del film è quella dei Red hot chili peppers, quando ancora non erano famosi come oggi. Come sempre super carichi e aderenti all'ambientazione del film, la band californiana suona live Blackeyed blonde.

Voto 6.5

Fonte foto interna: www.facebook.com/pg/ChiliPeppers

Fonte foto interna: https://www.facebook.com/Marvelitaly