Turner: al cinema la vita e i capolavori di uno dei più grandi dell'Ottocento

Il film di Mike Leigh racconta la vita del celebre pittore inglese William Turner

Non è la prima volta che il cinema cerca di raccontare l'arte. Non sempre con buoni risultati. Ma non è questo il caso di Turner, il film-biopic sulla vita del celebre pittore ingelese, uscito nelle sale il 29 gennaio.

Turner racconta l’ultimo quarto di secolo della vita del grande pittore J.M.W. Turner (1775-1851), uomo risoluto, temperamentoso, intransigente, e viaggiatore instancabile.

Profondamente colpito dalla morte del padre, Turner si lega a una vedova che gestice una pensione sul mare, la signora Booth, ed è assillato da una sua ex amante, Sarah Danby, da cui ha avuto due figlie illegittime – ormai adulte – di cui si ostina a negare l’esistenza.

È spesso ospite dell’aristocrazia terriera, frequenta un bordello, è affascinato dalla scienza, dalla fotografia e dalla ferrovia, è un membro anarchico ma stimato della Royal Academy of Arts, e si fa legare all’albero maestro di una nave per dipingere una tempesta di neve.

Il regista Mike Leigh ha dichiarato: «Far ridere la gente è una cosa; toccarla nel profondo e farle cogliere la sublime bellezza e insieme la spaventosa tragedia dell’essere vivi a questo mondo, be’, è tutt’altra cosa. E per quanto possiamo provarci, pochi di noi ci riescono. Turner c’è riuscito, però. È stato un gigante tra gli artisti del suo tempo: risoluto e intransigente, straordinariamente prolifico, rivoluzionario nel suo approccio, abile nella tecnica, visionario e lungimirante. Eppure, l’uomo Turner era eccentrico, anarchico, vulnerabile, imperfetto, inaffidabile e a volte rozzo. Poteva essere falso, egoista e cattivo, ma anche generoso, appassionato e capace di slanci poetici».