Un profilo per due: la storia di un Cyrano ottantenne nel mondo di internet

Una divertente commedia francese dai contorni nostalgici

Cyrano de Bergerac, trecentosettanta anni dopo. Per molti aspetti si può riassumere così Un profilo per due, ma a differenza dell'opera teatrale di Edmond Rostand, nel film di Stéphane Robelin mancano i duelli con le spade e lo sfondo delle guerra. In più ha la tecnologia, internet, i siti d'incontri on – line e i nickname, nel volto del seduttore maestro di dialettica non campeggia un naso imponente, ma sono invece presenti le rughe dovute all'età. Un profilo per due racconta la storia dell'anziano Pierre, un uomo di ottanta anni che, rimasto vedovo, vive da solo. La figlia un giorno decide di regalargli un computer e così, grazie all'aiuto del giovane Alex, impara a navigare su internet, finendo per chattare in un sito d'incontri con una misteriosa Flora63 che, messaggio dopo messaggio, rimane affascinata dalle parole e dal romanticismo del suo interlocutore. La ragazza chiede un appuntamento al suo misterioso amico virtuale, il problema è che Pierre ha sempre usato il profilo di Alex e dovrà quindi convincere il ragazzo ad andare all'appuntamento. Da quel momento in poi la vincede assumerà contorni inimmaginabili. Le analogie tra l'opera teatrale di Edmond Rostand e il film Stéphane Robelin sono molto: il triangolo amoroso composto da Cyrano, Rossana e Cristian è sostituito da quello Pierre, Flora63 e Alex.

Un profilo per due: trama divertente per un amore virtuale, ma non troppo

Come si può dedurre dalla trama, Un profilo per due è un film che tocca sia il tema dell'amore nella terza età che quello dell'amore che può nascere su internet, grazie ai social network o ai siti d'incontri specializzati. Lo fa con la delicatezza e la dolcezza di Pierre, il Cyrano dei giorni nostri, che inizialmente si rivela poco convinto nell'utilizzare quel computer donatogli dalla figlia ma che poi impara ad usare e ad apprezzare.

Un profilo per due non è un film che spicca per originalità, i tempi che affronta sono tutti argomenti che il cinema ha già trattato in vari modi e nei generi più differenti (basti pensare a pellicole come Una canzone per Marion, Amour, Settimo cielo che parlano tutte in maniera molto diversa dell'amore nella terza età) ma il film di Stéphane Robelin riesce comunque a divertire, a essere piacevole e a far trascorrere un'ora e mezza di serenità agli spettatori che dovessero decidere di cimentarsi con la visione di questo film.

Un profilo per due: il cast è tra i punti di forza del film

Un profilo per due può anche contare su un attore protagonista di grande talento. L'anziano Pierre protagonista della pellicola è infatti interpretato da uno dei più celebri e talentuosi attori comici francesi: Pierre Richard. L'artista aveva già lavorato insieme a Stéphane Robelin nel 2011 in E se vivessimo tutti insieme?.  Se il regista lo ha scelto nuovamente come protagonista anche per il suo nuovo film è proprio perché Pierre Richard è una vera e propria certezza, con lui non si sbaglia di certo. E non ha sbagliato neanche l'Académie des Arts et Techniques du Cinema che nel 2006 gli ha assegnato César Award. Pierre Richard interpreta un uomo nostalgico, rimasto solo dopo la morte della moglie che vive nella sua casa piena di ricordi di amore e giovinezza. Pierre è un uomo malinconico ma anche curioso, che si avvicina con circospezione ad un mondo che non conosce ma che con la sua pacatezza e dolcezza riesce a comprendere e a vivere.

Oltre che da Pierre Richard, il cast è anche composto dai due giovani attori francesi Yaniss Lespert e Fanny Valette, artisti certamenti meno celebri di Pierre Richard ma che si incastrano alla perfezione nel mosaico creato da Stéphane Robelin. In sintesi, Un profilo per due è una commedia divertente, leggera che si lascia guardare senza difficoltà, un film quindi che consigliamo a chi sia in cerca di un'ora e mezza di serenità, dolcezza e qualche risata: questa commedia francese di certo non vi deluderà.

Voto: 6,5

Frase:
“Quello che mi preoccupa è l'appuntamento di domani”
“Ha un appuntamento?”
“Va tu al posto mio”