Nel cuore della Palestina con il cinema di Rashid Masharawi

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio al regista palestinese. In cartellone i suoi sei film di finzione

Storie di Palestina. Sei film e un regista per entrare in contatto con la quotidianità di un popolo "spogliato di tutto tranne che della testarda volontà di sopravvivere". Un appuntamento di enorme valore filmico e politico. In programma al cinema Massimo di Torino (19-23 aprile 2017). Che rende così omaggio a Rashid Masharawi, uno degli autori più significativi del cinema palestinese d'oggi. Nato nel 1962 nel campo profughi di Shati, nella Striscia di Gaza, dove è cresciuto, Masharawi vive e lavora a Ramallah, in Cisgiordania - non ha mai abbandonato la sua terra. Di questo cineasta - che con le sue opere ha sempre testimoniato con coerenza la lotta, la determinazione, la resistenza, il coraggio della sua gente - il Museo Nazionale del Cinema di Torino (con la collaborazione del gruppo studentesco Progetto Palestina) propone i suoi sei lungometraggi di finzione, girati fra il 1993 e il 2013 (ma la sua filmografia comprende anche cortometraggi e lungometraggi documentari di grande rilievo). Inoltre, Masharawi sarà presente a Torino mercoledì 19 per incontrare il pubblico al termine della proiezione di Palestine Stereo (in cartellone alle 20.30).

Cineasta autodidatta, Masharawi esordisce nel lungometraggio nel 1993 con Curfew (Coprifuoco), descrizione del vivere reclusi tra le pareti domestiche durante il coprifuoco imposto dall'esercito israeliano nei Territori Occupati, e comincia a disegnare la complessità della società palestinese con uno sguardo solido dentro il quale introdurre elementi di disturbo (pause, silenzi). Con Haifa (1996), interpretato dall'icona del cinema arabo, e non solo, Mohamed Bakri, Masharawi conferma la sua urgenza di fare cinema nel narrare la storia di un padre di famiglia che vive in un campo profughi ed è lo zimbello di tutti. La Palestina è il cuore pulsante del cinema di Masharawi. In Ticket to Jerusalem (2002, unico suo film distribuito in Italia) la racconta scegliendo come protagonista un proiezionista che porta il suo cinema ambulante ai bambini dei campi profughi per poi spingersi fino a Gerusalemme quando un insegnante lo invita per una proiezione. In seguito, Masharawi arricchisce il suo mosaico di personaggi e luoghi realizzando Waiting (2005), Laila's Birthday (Il compleanno di Laila, 2008) e Palestine Stereo (2013). Storie di uomini in attesa di partire per stabilirsi all'estero e per un'ultima volta chiamati a confrontarsi con le diseguaglianze e le umiliazioni generate dall'occupazione (Waiting, titolo che in una parola condensa l'infinito stato d'attesa e di precarietà dei palestinesi, e Palestine Stereo). Storie di un taxista che fa di tutto per tornare a casa in tempo e con un regalo nel giorno del compleanno della figlia (Laila's Birthday). Storie, ancora e sempre, di Palestina.