La Terra vista al cinema: 5 film da vedere per la Giornata della Terra

Minacciata, segreta e sempre sorprendente: il pianeta che abitiamo visto al cinema per imparare a vederlo anche intorno a noi

Quando cade il compleanno della nostra Terra? Mentre il mondo della scienza si accapiglia – millennio più, millennio meno – per capire quando possa essere segnata la fatidica data, possiamo comunque rivolgere almeno un pernsiero alla nostra casa il 22 aprile. Perché proprio questo giorno? Perché a livello internazionale è stato preso il giorno un mese e due giorni dopo l'equinozio di primavera come riferimento per ricordarci del nostro pianeta. Per salvaguardarlo e tutelarlo. L'insegnamento può arrivare anche dal mondo del cinema: ci sono alcuni fil il cui intento, principale o secondario, è di farci riflettere sulle sorti della Terra. E di come sia necessario agire ogni giorno per difenderlo da noi stessi. Certo, oltre alle buone intenzioni servono anche azioni concrete. Ma perché non lasciarsi ispirare da un bel film? A volte un'immagine vale più di mille parole...

La Giornata della Terra, se preferisci l'inglese Earth Day, è il giorno che è stato scelto dalle Nazioni Unite per celebrare, un mese e due giorni dopo l'equinozio di primavera, il nostro pianeta. Si tratta di una festività alla quale aderiscono 175 paesi. Tutto nacque nel 1969 in una conferenza dell'Unesco a San Francisco, quando l'attivista per la pace John McConnell ha proposto una giornata per onorare la Terra e il concetto di pace. Il primo passo era stato fatto. Poi c'è stata la proclamazione scritta da McConnell e firmata dal Segretario generale delle Nazioni Unite U Thant.

Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, come movimento universitario, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo e informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta in toto. Quindi la quantità degli argomenti trattati ha una mole impresisonante: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili (carbone, petrolio, gas naturali).

Non solo problemi: la Giornata della Terra insiste sempre anche nella ricerca di soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell'uomo. Quindi? Da anni si insiste su proposte come il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.

Oggi, dopo 47 anni, la Settimana della Terra è un momento di riflessione collettiva. Perché quindi, non provare a dedicare la tua serata ai film che presentiamo qui di seguito? Vedrai quali sono le meraviglie che è in grado di offrire il nostro pianeta. E per una volta non si tratta solo di intrattenimento: se, dopo aver visto una di queste pellicole, farai più attenzione alla differenziata, ti ricorderai di spegnere la luce quandi esci di casa, ti riprometterai di non usare più il frigorifero per rinfrescarti d'estate, allora una parte del messaggio della Giornata della Terra ha fatto centro.

Film e ambiente: siamo giunti a un punto di non ritorno?

Il primo film che ti consigliamo è probabilmente il più recente che sia arrivato nelle sale cinematografiche. Si tratta di Punto di non ritorno - Before the Flood: un documentario - film sul cambiamento climatico diretto da Fisher Stevens. Nonostante i temi trattati, non mancano i grandi nomi di Hollywood. Anzi, il volto di uno dei più talentuosi attori della sua generazione, quello di Leonardo DiCaprio.

La pellicola ha fatto il suo debutto al Toronto International Film Festival il 9 settembre 2016 ed è stata distribuita in un numero limitato di sale negli Stati Uniti a partire dal 21 ottobre 2016. Ovviamente non c'è stata la stessa diffusione dell'ultimo film della Mavel. Ma proprio nel giorno del debutto nel corso della kermesse Canadese, DiCaprio annunciò che il documentario sarebbe stato trasmesso anche in televisione sul canale National Geographic Channel a partire dal 31 ottobre 2016. In Italia venne mandato in onda anche com un giorno d'anticipo, il 30 ottobre, sempre su National Geographic Channel.

Punto di non ritorno - Before the Flood segue DiCaprio in un viaggio che si snoda in tutti i cinque continenti fino al Circolo Polare Artico. È il divo, da tempo ecologista convinto, che conduce in prima persona le interviste ai grandi scienziati, gli incontri con i più importanti leader mondiali, attivisti e residenti locali per acquisire una più profonda comprensione di questo problema complesso e indagare soluzioni concrete per la sfida ambientale più urgente del nostro tempo. La domanda fondamentale che sta dietro al film di Leonardo DiCaprio è: siamo giunti davvero a un punto di non ritorno? Possiamo ancora tornare sui nostri passi? O in qualche modo abbiamo già condannato il nostro pianeta?

È il momento di mettere da parte le reticenze, le scuse, le infinite ricerche. Rappresentiamo l’ultima speranza della Terra. È nostro dovere proteggerla, o per noi e per tutte le forme di vita che la popolano sarà la fine.

Immersi nella natura, per ritrovare se stessi

È un film drammatico, da vedere da soli, possibilmente. È un film che parla della natura, che ce la mostra nella sua nudità, nei suo aspetti più belli, ma anche più terribili, paurosi, minacciosi e spietati. Si tratta del film Into the Wild - Nelle terre selvagge, del 2007, scritto e diretto da Sean Penn. Si tratta di uno di quei "film tratti da una storia vera", basato sul libro di Jon Krakauer Nelle terre estreme, in cui si rnarra vita e morte di Christopher McCandless, giovane della Virginia che dopo una laurea (e probabilmente una carriera promettente) decide di lasciare tutto. Di abbandonare anche la sua famiglia per intraprende un viaggio lunghissimo: due anni attraverso gli Stati Uniti, per giungere fino all'incontaminata Alaska.

Il film è struggente nella rappresentazione di una natura selvaggia ed incontaminata che, con il passare del tempo, riesce davvero a pervadere l'animo del protagonista, interpretato da un convincente Emile Hirsch.

Eppure il finale del film è amblematico: in Alaska, il protagonista del film vive solo di selvaggina e di bacche. Ma saranno proprio alcune apparentemente innocenti bacche a condurlo alla morte: Chris, divorato dalla fame, mangia i velenosi frutti di una pianta selvatica. Durante la lunga agonia, in cui non riesce a cercare aiuto, essendo completamente isolato, scriverà su uno dei libri che era solito leggere:

Happiness is only real when shared

La felicità è autentica solo se condivisa. Così come le responsabilità verso il nostro pianeta.

Il mio amico Nanuk

Finalmente anche un film per bambini, da vedere in loro compagnia. Perché il rispetto per l'ambiente e per la natura è qualcosa che si insegna fin da piccoli. Il mio amico Nanuk è ambientato al Circolo Polare Artico Canadese e il protagonistia è Luke, un ragazzo di 13 anni. Accanto a lui c'è il Nanuk del titolo, un cucciolo di orso polare di 4 mesi. Il giovane Luke sfida i pericolosi elementi naturali per riportare il cucciolo di orso, altrimenti destinato a finire in uno zoo, alla madre orso catturata dai rangers della cittadina di Devon, dove Luke vive, e trasportata in elicottero nel grande Nord.

Lo aiuta nella difficile impresa Muktuk, guida di origini Inuit che conosce bene la regione degli orsi polari. Nel rischioso viaggio fino all'estremo nord, una tempesta e il crollo di giganteschi ammassi di ghiaccio separano Muktuk da Luke e il cucciolo. Abbandonati a loro stessi, i due devono vedersela da soli con branchi di orsi polari, iceberg giganti, orche e lo scioglimento primaverile della banchisa polare. Alla fine Nanuk riesce a tornare dalla mamma orsa e Luke ritorna dalla sua famiglia.

Un film di e con animali, ambientato in uno degli ecosistemi più minacciati del nostro pianeta, da vedere per imparare e far imparare il rispetto della natura. Che coincide sempre anche con il rispetto degli animali che in natura ci vivono.

Quando la natura decide di ribellarsi

Dal film per ragazzi a uno che è un mix eterogeneo di generi: dalla fantascienza, al thriller, fino ad alcune scene che hanno indubitabilmente un certo gusto per l'orrore. Si tratta di E venne il giorno, film del 2008, scritto, diretto e prodotto da M. Night Shyamalan.

Al di là delle critiche che questo film ha ricevuto – quattro candidature ai Razzie Awards del 2008: nomination per il Peggior film; nomination per il peggiore attore protagonista per Mark Wahlberg; nomination per il peggior regista a M. Night Shyamalan e nomination per la peggior sceneggiatura sempre a M. Night Shyamalan –, viene sviluppata un'idea affascinante e inquietante al tempo stesso. Che cosa accadrebbe se la natura, logora dagli abusi dell'uomo e constantemente minacciata, decidesse di ribellarsi? Non attraverso apocalittici cataclismi di tipo atmosferico – nessun terremoto, nessuno tsunami, nessuna eruzione, nessun tornato. Ma attraverso un meccanismo più sottile e altrettanto letale.

Annunciata dalla misteriosa sparizione delle api, in E venne il giorno una tremenda catastrofe naturale travolge il nostro pianeta. Nessuno all'inizio capisce di cosa si tratti e si pensa ad attacchi chimici che sono opera di qualche organizzazione terroristica. Invece nulla è mai stato più naturale...

Impossinile non citare la frase che fa da epigrafe a tutto il film:

Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita

Il grande appello ai potenti della Terra: un film da vedere per formare le coscienze

Il nostro ultimo consiglio sui film da vedere che trattano di ambiente e natura è un consiglio da Oscar. Una scomoda verità è un film - documentario sul problema mondiale del riscaldamento globale, diretto da Davis Guggenheim.

Al posto del viso attraente del primo protagonista di questa lista (Leonardo DiCaprio), però, c'è quello dell'ex vicepresidente degli Stati Uniti d'America, Al Gore. Si basa in larga parte su una presentazione multimediale Keynote creata da lui stesso e usata anche durante la sua campagna di informazione sui cambiamenti climatici.

Una scomoda verità prende in eseme le varie posizioni degli scienziati, discute le implicazioni politiche ed economiche della catastrofe, e illustra le probabili conseguenze del riscaldamento del pianeta se non si interverrà subito e su una scala globale un modo per ridurre le emissioni di gas serra.

Il film integra scene in cui vengono confutate le tesi di coloro che sostengono che il riscaldamento globale sia una falsa minaccia. Per esempio, Gore discute dei rischi che comporterebbe lo scioglimento dei ghiacci Antartici e della Groenlandia. Una cosuccia da niente, come l'innalzamento delle acque oceaniche di circa 6 metri. Tanti ne basterebbero per costringere più di 100 milioni di persone ad abbandonare la propria patria. I ghiacci sciolti della Groenlandia, a causa della loro minore salinità, potrebbero interrompere la Corrente del Golfo e scatenare un drammatico calo delle temperature in tutto il nord Europa.

 Il film più terrificante che abbiate mai visto