Una valle in festa nel nome del cinema che invita a lottare

Tre serate di proiezioni per sostenere il Valsusa Filmfest. Le ultime cose di Irene Dionisio film d'apertura della ventunesima edizione

In attesa della ventunesima edizione del Valsusa Filmfest, che prenderà il via il 31 marzo 2017 a Torino, l'associazione Valsusa Filmfest e SR Cinema organizzano tre serate (8, 15, 22 marzo 2017 al cinema Comunale di Condove) a sostegno del festival dal titolo esplicito: "Io sto con il Valsusa Filmfest". Vale a dire con una manifestazione itinerante radicata nel territorio della Valle di Susa dal 1997 per portare in numerosi comuni eventi di cinema, letteratura, teatro, musica. Tutto nel segno dell'impegno civile. Sarà così l'opera prima di finzione di Irene Dionisio Le ultime cose, ambientata nel banco dei pegni di Torino per fotografare la varia umanità che forzatamente e spesso con conseguenze tragiche lo frequenta, a inaugurare l'edizione 2017 focalizzata sul tema "Nuove memorie...". L'intenzione è documentare le trasformazioni che la società è chiamata a mettere in atto attraverso la velocità delle informazioni e in un contesto sempre più multietnico.

Gli argomenti sociali declinati in diverse forme sono in primo piano anche nelle tre serate di avvicinamento al festival, con lo scopo di raccogliere fondi per la nuova edizione, ognuna delle quali prevede la proiezione di un film. Si comincia con 7 minuti di Michele Placido (8 marzo 2017), uno dei più bei film della scorsa annata cinematografica. Da sempre attento alle questioni dei diritti e alle storie di persone in lotta per essi, nel presente o nel passato, Placido ha riunito in 7 minuti un grande cast femminile per descrivere la resistenza, ma anche le posizioni talvolta molto diverse, di un gruppo di operaie poste di fronte a un ennesimo ricatto da parte dell'azienda.

Non nell'attualità, ma in un episodio della storia dell'Irlanda del Novecento è ambientato Jimmy's Hall (2014) di Ken Loach (in visione il 15 marzo 2017). Il regista di Io, Daniel Blake concentra la sua attenzione sull'irlandese Jimmy Gralton, esponente del Revolutionary Workers Group, sul suo impegno, pagato anche a caro prezzo, per sostenere la sua gente in un periodo di grande crisi. Con Il sogno di Francesco (2016) di Renaud Fély e Arnaud Louvet (in programma il 22 marzo) ci si trasferisce nella Assisi d'inizio 1200 per ritrarre la comunità francescana, Francesco (Elio Germano) ostacolato da Innocenzo III nel redarre la Regola, l'amico Elio da Cortona (Jérémie Renier) a fare da mediatore tra la confraternita e il Papato. Riflessione sulla questione dell'agire politico, del pensiero spirituale e delle necessità materiali, Il sogno di Francesco è un film poco visto, co-produzione francese, italiana e belga che vede Germano protagonista di un'ulteriore metamorfosi.