Ieri in concorso “Beasts of No Nation”. Ma è “Spotlight” a ricevere i maggiori consensi.
La seconda giornata della Mostra di Venezia si è aperta con una sorpresa: il film americano Spotlight di Thomas McCarthy. Il film, che in Italia uscirà con il titolo Il caso Spotlight, ha registrato l’entusiasmo dei giornalisti che in proiezione hanno applaudito a scena aperta. Spotlight merita questo consenso ed è un vero peccato che non sia in concorso perché avrebbe avuto qualche possibilità di portarsi a casa il Leone d’Oro.
Il film racconta la vera storia dell’inchiesta aperta e portata avanti dal giornale Boston Globe a partire dal 2002, e che vinse il Premio Pulitzer per questo lavoro, che fece emergere i casi di pedofilia all’interno della Chiesa Cattolica in America. Un’inchiesta incredibile, fatta di seicento articoli e oltre mille casi rivelati di abuso sessuale da parte di preti. Ma l’inchiesta di per sé ha avuto anche un altro risvolto, su cui si concentra il film, ossia il fatto che la diocesi di Boston, ergo la Chiesa, cercò in tutti i modi, leciti e non, di insabbiare l’inchiesta e fare come aveva fatto con i suoi preti criminali, mettere tutto a tacere.
C’è l’idea del Watergate nella storia raccontata da McCarthy, l’idea tutta americana che la stampa sia veramente un baluardo della democrazia, l’ultimo soldato a difesa della verità al servizio della cittadinanza. E va detto, il cast di Spotlight rende alla grande il dramma e il senso di missione dei giornalisti nel non aver paura, di andare in fondo costo quel che costi. Bravissimi tutti, Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Stanley Tucci e Liev Schriber (Ruffalo e Tucci insieme al regista hanno accompagnato il film a Venezia).
In concorso è invece passato il primo film, americano anche questo, Beasts of No Nation, diretto da Cary Fukunaga, famoso per essere il regista della prima stagione di True Detective, serie creata da Nic Pizzolato. Un film che fa pensare seriamente alle future forme di fruizione delle immagini in movimento (futuro già presente): la pellicola è prodotta dal colosso dello streaming Netflix, e il film dopo un giro a Venezia e a Toronto sarà disponibile a partire da ottobre attraverso il servizio di Netflix on line.
Il film, che ha per interprete Idris Elba (in questi giorni è al centro delle voci che lo vorrebbero come il primo James Bond nero della storia), racconta la storia di un ragazzino africano che perde la famiglia e si “arruola” in un esercito di mercenari composto per lo più da adolescenti come lui: una nuova esistenza fatta di violenza bestiale e che troppo spesso le cronache televisive tendono a edulcorare.
a cura della redazione