Vincent Cassel stronca i film Marvel e DC: "Sono robe per bambini"

La polemica sui cinecomics riprende: stavolta tocca all'attore francese, che demolisce i blockbuster Marvel e DC

Vincent Cassel non ama i cinecomics, i blockbuster basati sui personaggi dei fumetti. L'attore francese torna sulla polemica che ha infiammato Hollywood nei mesi scorsi e rivela di non voler mai interpretare (a meno che non ci sia una precisa condizione) un film degli universi Marvel o DC Comics. L'occasione è stata la presentazione della terza stagione di Westworld, che va in onda dal 16 maggio 2020 con due episodi a settimana su Sky Atlantic.

Vincent Cassel: film di supereroi "robe per bambini"

L'enigmatico Engerraund Serac di Westworld, uno degli architetti di Rehoboam, ammette al sito Comic Book che i cinecomics sono quanto di più lontano ama vedere come spettatore e ricerca come interprete.

Non guardo più questi film, lo dico sinceramente. All'inizio ero interessato, quando si cominciava ad usare questa nuova tecnologia che faceva sembrare reali personaggi come Iron Man o Spider-Man. Poi è diventata la norma e ho perso interesse. Da piccolo amavo i fumetti. Oggi credo che questi film siano per bambini. E nonostante una parte di me sia ancora un ragazzino, direi che no, non mi piacciono. E non li guarderei.

Le proposte in passato non sono mancate ma Vincent Cassel ha sempre rifiutato: accetterebbe di entrare nel cast di un film del genere ad una sola condizione. 

Forse potrei pensare di farlo, a patto di interpretare un grande cattivo, una persona intelligente e di enorme talento, che sia in grado di dare una svolta al genere, quindi senza farlo sembrare un film per bambini.

Vincent Cassel: Westworld ora, in futuro niente cinecomics

La querelle sui cinecomics Marvel e DC è cominciata con l'intervista di Martin Scorsese ad Empire, che ha paragonato l'esperienza dei questi film a quella di un grande parco a tema e non al "vero cinema", ed è proseguita con altre parole al veleno di registi come Francis Ford Coppola (che ha definito i film di supereroi "spregevoli"), Ken Loach (sono "un esercizio cinico di mercato" per il regista britannico) e Pedro Almodóvar e David Cronenberg, secondo i quali la dimensione "asessuale" di questi prodotti rende i supereroi "castrati".

Non sono mancate dichiarazioni a favore dei cinecomics, arrivate soprattutto da attori e attrici quali Samuel L. Jackson, Robert Downey Jr. e Natalie Portman. Sempre fuori dagli schemi, Cassel continua ad andare controcorrente: come quando disse a Fabio Fazio, nel corso di un'intervista a Che tempo che fa, che il doppiaggio in Italia "è un problema" e ribadì il concetto all'AdnKronos aggiungendo che "i doppiatori sono una mafia".

Foto copertina: HBO / Sky