Che cos'è We Need to Do Something, l'horror di cui tutti stanno parlando

Il film "We Need to Do Something" non è neanche passato al Tribeca che già fa impazzire i social: ecco di cosa si tratta

Neanche il tempo di arrivare nelle sale (riaperte) e in streaming che We Need to Do Something, il film d'esordio di Sean King O'Grady, è diventato uno degli horror più attesi della stagione. Il merito è della selezione in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival (nella sezione Midnight Section) e del chiacchiericcio che già se ne sta facendo sui social, dove prima ancora di vederlo gli spettatori lo attendono come un horror  destinato a lasciare il segno.

We Need to Do Something, la trama dell'horror psicologico

La storia di We Need to Do Something, tratto dal racconto omonimo del giovane scrittore Max Booth III, ruota attorno a Melissa (Sierra McCormick) e la sua famiglia, rimasti isolati e intrappolati in un bagno dove hanno trovato rifugio in seguito ad un tremendo tornado.

Le ore e i giorni passano, e non c'è alcun segno di un soccorso imminente. Soltanto a quel punto, Melissa si rende conto che lei e la sua ragazza, Amy (Lisette Alexis), potrebbero avere qualcosa a che fare con gli orrori che minacciano di distruggere la sua famiglia e il mondo intero.

McCormick è già apparsa in Curb Your Enthusiasm e L'immensità della notte; Alexis è una semi-esordiente, con la sola serie per adolescenti Total Eclipse in curriculum. Nel cast, accanto alle due giovani protagoniste, spiccano Vinessa Shaw (Ray Donovan, Le colline hanno gli occhi, Eyes Wide Shut, Hocus Pocus), Pat Healy (The Post, Cheap Thrills, The Innkeepers) e il piccolo John James Cronin (NOS4A2).

We Need to Do Something, film d'orrore e… pandemia

Max Booth III ha scritto il suo racconto prima dello scoppio della pandemia di Covd-19. Quando ha adattato la sceneggiatura per il film, con Sean King O'Grady ha inserito numerosi riferimenti a quanto accaduto nel mondo dal marzo del 2020. 

Il regista ha raccontato in un'intervista a Bloody Disgusting che durante la lettura della novella di Booth III, ha trovato parecchie similitudini con la risposta che gli statunitensi stavano dando alla situazione pandemica.

Senza affrontare direttamente l'incubo che stiamo vivendo, Max ha creato un'allegoria infernale che riesce comunque a catturare il trauma collettivo che tutti stiamo attraversando.

Il Covid è stato "presente" anche sul piano produttivo. Pur rispettando tutti i protocolli e le misure di sicurezza, il film è stato girato "di nascosto", interamente in interni (gli studi di Atlas Industries in Michigan) nel corso di quattro settimane tra il settembre e l'ottobre del 2020, con una troupe ridotta all'osso.

We Need to Do Something è stato acquisito da IFC Midnight, che lo distribuirà negli Stati Uniti al cinema e in PVOD dal 3 settembre 2021, dopo il passaggio al Tribeca. Commentando la notizia, O'Grady si è detto stupito "che qualcuno sia disposto a distribuire il film esilarante e malato che abbiamo realizzato per esorcizzare i nostri demoni pandemici personali".

McCormick scrive invece sui social che "tutti in questo piccolo cast e nella troupe hanno lavorato duramente per fare qualcosa di fantastico e non vedo l'ora che la gente lo veda!".

Fonte foto: IFC Films / Hantz Motion Pictures