West Side Story, il debutto in sala è da incubo: Steven Spielberg fa flop negli Usa

Numeri magrissimi per il remake del musical di culto: alla prima settimana nelle sale statunitensi, il film soccombe al botteghino

Partenza con il freno a mano a dir poco tirato per West Side Story, la nuova versione del musical di culto diretta da Steven Spielberg. L'esordio nelle sale statunitensi per il remake è stato ben al di sotto delle attese: il film con protagonisti Ansel Elgort e Rachel Zegler ha incassato appena 10,5 milioni di dollari nel fine settimana d'apertura. A nulla sono valsi i 2.820 schermi messi a disposizione da 20th Century Studios e Disney, che stimavano almeno 13 milioni di dollari di incassi nel primo week-end d'uscita.

West Side Story: remake fa flop al primo week-end

In Italia dal 16 dicembre, West Side Story incassa comunque più di Encanto. Il nuovo film d'animazione della Disney guadagna 9,4 milioni di dollari, ma supera in totale i 71,3 milioni, arrivando così a quota 151,8 milioni al botteghino internazionale.

La rivalità fra Sharks e Jets, uomini e culture non infiamma gli spettatori americani, nonostante il budget da 100 milioni di dollari investito dagli studios per il progetto e l'accoglienza più che lusinghiera della critica. È probabile che i numeri aumenteranno tra Natale e Capodanno, ma la partenza è davvero da incubo.

Per fare un paragone con un altro musical recente, Sognando a New York - In the Heights di Jon M. Chu, tratto dallo spettacolo di Quiara Alegría Hudes e Lin-Manuel Miranda, al debutto (in contemporanea in sala e in streaming su HBO Max) ha incassato 11,5 milioni di dollari.

West Side Story ha fatto meglio soltanto di Caro Evan Hansen. L'adattamento del musical di Steven Levenson e Pasek & Paul, stroncato dalla critica, all'esordio sugli schermi ha guadagnato 7,4 milioni di dollari, ma almeno è costato 27 milioni di budget.

West Side Story, box office da incubo: colpa solo della Gen Z?

L'analista David A. Gross dello studio Franchise Entertainment Research spiega a Variety che già in passato molti musical apprezzati dalla stampa hanno fatto fatica ad ingranare in sala. Gli esempi sono innumerevoli: da Chicago (10 milioni di dollari nel primo fine settimana d'apertura) a The Greatest Showman, fermo nei primi sette giorni ad un misero bottino: 8,8 milioni.

L'impresa per West Side Story si presenta più complessa. Non solo per l'arrivo immediato di Spider-Man: No Way Home e per l'allontanamento dei post-millennial dal musical, ma soprattutto perché Spielberg sembra aver mancato l'obiettivo più importante: rileggere un classico in chiave liberal adattandolo ai tempi di oggi. Dopo due anni di pandemia, la critica alle raffiche di retorica razzista dell'epoca Trump (periodo in cui il regista ha concepito il film) potrebbe ormai essere fuori tempo massimo.

Foto copertina: Niko Tavernise / 20th Century Studios