Willem Dafoe, metamorfosi stra-ordinarie di un attore

Ospite d'onore del festival del cinema africano d'Asia e America Latina di Milano per presentare in anteprima italiana My Hindu Friend di Hector Babenco

Con Raoul Peck, regista haitiano autore di I Am Not Your Negro, candidato all'Oscar 2017 come miglior documentario, e Alain Gomis, cineasta senegalese premiato al festival di Berlino 2017 per Félicité, Willem Dafoe è l'altro grande ospite d'onore della ventisettesima edizione del festival africano, d'Asia e America Latina di Milano (20-26 marzo 2017). L'attore, nato in Wisconsin nel 1955, incontrerà il pubblico venerdì 24 marzo 2017 (Auditorium San Fedele, ore 21) in occasione dell'anteprima italiana di My Hindu Friend, con il quale il festival rende omaggio al regista brasiliano Hector Babenco, scomparso il 13 luglio 2016 a 70 anni. My Hindu Friend è il suo ultimo film. Un'opera autobiografica dove i fatti drammatici accaduti a Babenco, il cancro che lo colpì, la lotta per sconfiggerlo, il superamento della malattia e la difficile gestione delle relazioni sentimentali, sono descritti ricorrendo a uno stile non realistico, al viaggio onirico nel quale il protagonista si immerge, che diventa anche viaggio nel cinema e resa dei conti con la propria vita. Willem Dafoe interpreta l'alter ego di Babenco, il regista Diego Fairman, e offre una perfomance radicale, all'inizio quasi irriconoscibile senza capelli, il volto e il corpo smagriti per aderire al personaggio. D'altronde, Dafoe non è estraneo a ruoli estremi nel corso di una filmografia iniziata all'alba degli anni Ottanta e popolata di oltre cento titoli. Si pensi al suo Gesù lisergico in L'ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese, al trafficante di droga in deriva infernale e cristologica in Lo spacciatore (1992) di Paul Schrader (regista con il quale lavorerà varie volte), al maschio evirato dalla compagna in Antichrist (2009) di Lars von Trier, all'immedesimazione sorprendente in Pier Paolo Pasolini nel film di Abel Ferrara (altro regista che lo ha scelto per diversi suoi film) Pasolini (2014).

Ma Willem Dafoe ha dato anche la voce a personaggi di film d'animazione (Alla ricerca di Nemo, I racconti di Terramare, Alla ricerca di Dory). E' stato attore in film di Giada Colagrande (sua moglie dal 2005) e nella trilogia di Spider-Man firmata da Sam Raimi era Green Goblin, il principale antagonista dell'Uomo Ragno. La sua prima apparizione al cinema, non accreditata, è ne I cancelli del cielo (1980) di Michael Cimino. Il primo vero ruolo, motociclista di una gang, l'anno successivo, in uno dei migliori film degli anni Ottanta, The Loveless di Kathryn Bigelow e Monty Montgomery. Dafoe iniziò così una superba carriera, imponendosi sempre più come un attore, e un corpo, capace di metamorfosi stra-ordinarie.