Wonder, il film che parla con il cuore e arriva ai cuori

Il regista Stephen Chbosky si dimostra ancora una volta un maestro nel far vivere emozioni

Se fosse nato in un'altra epoca e in un altro luogo, anziché a Pittsburgh nel 1970, Stephen Chbosky sarebbe ora noto come un grande pittore, uno scultore o uno scrittore. È difficile non collegare il regista americano al mondo dell'arte, considerata la grande capacità che ha nel regalare emozioni e nel disegnare personaggi che sanno entrare nel cuore degli spettatori. Aveva dimostrato tutte queste sue qualità come filmmaker dirigendo, nel 2012, Noi siamo infinito, si è ripetuto ora con Wonder, film tratto dall'omonimo romanzo per ragazzi dell'autrice R. J. Palacio. La pellicola racconta la storia di August Pullman, un bambino di dieci anni affetto da una grave malformazione cranio facciale che per la prima volta, dopo aver studiato fino a quel momento a casa, si affaccia nel mondo della scuola e dovrà relazionarsi con i compagni di classe e gli insegnanti. Sono sufficienti queste poche righe di trama per far comprendere l'elevato tasso emotivo del film, ma non bastano per omaggiare l'ottimo lavoro svolto da Stephen Chbosky. Per portare a termine anche questo dovuto compito è necessario fare un passo indietro, al romanzo di R. J. Palacio.

Wonder: dal libro di R. J. Palalcio al film di Stephen Chbosky

Alla scrittrice Raquel Jaramillo (questo il vero nome dell'autrice nascosta dietro lo pseudonimo di  R. J. Palacio) l'idea di scrivere Wonder è venuta dopo un'esperienza vissuta in prima persona in un parco pubblico, dove aveva portato a giocare il proprio figlio: in quel luogo di divertimento per i più piccoli Raquel Jaramillo ha incontrato una bambina affetta da sindrome di Treacher Collins (una patologia rara che porta a chi ne è affetto gravi malformazioni facciali). La reazione della scrittrice è stata quella di allontanarsi insieme al proprio figlio per timore che a quest'ultimo potesse sfuggire qualche frase inappropriata. Raquel Jaramillo amareggiata per il modo in cui ha reagito ha deciso di scrivere Wonder, un libro sincero e privo di retorica. Con il proprio film, Stephen Chbosky non ha solamente date voce e immagini alla storia del piccolo August Pullman, ma è riuscito anche a riportare nella propria opera le emozioni di Raquel Jaramillo che fuoriescono dal suo romanzo divenuto un best seller. Un compito, quello portato a termine dal regista, che non era per nulla semplice, ma che Stephen Chbosky ha svolto in maniera egregia.

Jacob Tremblay: in Wonder è nata una star

Se Wonder è un'opera ben riuscita il merito non è però da attribuire esclusivamente al regista Stephen Chbosky, ma anche all'ottima cast di attori con cui ha potuto lavorare. È difficile immaginare due attori migliori di Owen Wilson e Julia Roberts per i ruoli di genitori del piccolo  August Pullman, Nate e Isabel Pullman: il biondo attore di Zoolander, Io & Marley e Midnight in Paris, così come l'attrice Premio Oscar per Erin Brockovich, ma anche protagonista di Pretty Woman e Notting Hill, hanno i volti giusti per questo ruolo. Sanno far trasparire ogni tipo di emozione, corrucciando i propri visi. Una citazione particolare la merita poi Jacob Tremblay, giovanissimi attore destinato ad avere davanti a se una grandissima carriera. Aveva dato sfoggio del suo natule talento di Room, ma in Wonder, nel complicato ruolo di August Pullman, riesce a fare ancora meglio. Siamo certi che di Jacob Tremblay se ne sentirà parlare ancora per molti anni.

Wonder: il film che arriva al cuore

Se siete alla ricerca di un film che vi sappia emozionare, Wonder è la pellicola che fa per voi: guardare l'opera diretta da Stephen Chbosky vuol dire andare sul sicuro. E se siete particolarmente sensibili e riuscite a entrare facilmente in empatia con gli altri, compresi i personaggi dei film, allora tenetevi a portata di mano qualche fazzoletto, potrà esservi utile. In generale Wonder è un film che consigliamo di vedere a tutti: sa arrivare facilmente al cuore delle persone ed è improbabile che qualcuno possa rimanere deluso dalla visione di questo film.

Voto: 8

Frase:
“So di non essere un normale bambino di 10 anni: ho subito ventisette operazioni, mi sono servitate per respirare, per vedere, per sentire senza un apparecchio, ma nessuna di loro mi ha dato un aspetto normale”

Fonte immagine di copertina: https://www.facebook.com/WonderIlFIlm/