Alberto Sordi era ritenuto una minaccia dal governo svizzero: si pensava fosse una spia

Nel 1962 all'attore venne impedito di acquistare un terreno ad Andermatt, località alpina piena di infrastrutture militari importanti

All'inizio degli anni '60, Alberto Sordi si era innamorato di Andermatt, splendido paesino nel cuore dei passi alpini svizzeri, e voleva comprare un terreno nella perla del San Gottardo, ma le autorità elvetiche gli negarono il permesso perché temevano che l'attore potesse carpire importanti segreti militari. Quest'incredibile storia è appena venuta alla luce grazie a una scoperta del regista Felice Zenoni, che l'ha resa pubblica sul giornale Urner Wochenblatt.

Alberto Sordi Urss: l'ipotesi svizzera

Zenoni ha scovato questa vicenda negli archivi del Canton Uri. Nel 1962 Alberto Sordi avrebbe voluto acquistare una grande proprietà ad Andermatt per costruirci una residenza privata. Il comune locale e il cantone furono subito d'accordo, ma la Confederazione svizzera negò il permesso. Per il governo e lo Schweizer Armee (l'esercito elvetico), Andermatt era un punto strategico troppo importante.

All'epoca la strategia militare svizzera vedeva nel San Gottardo l'ultimo baluardo in cui rifugiarsi in caso di attacco dall'estero, prima tedesca e poi sovietica. Non a caso sopra e sotto la montagna c'erano infrastrutture importanti, bunker, cunicoli e rifugi in grado di ospitare numerose persone per lunghi periodi di tempo. Tuttora Andermatt ospita caserme ed impianti militari, anche se la presenza di soldati si è molto ridotta. 

Nei documenti trovati da Zenoni, alti ufficiali dell'esercito scrivono al Consiglio federale chiedendo di bloccare la vendita ad uno straniero di un terreno così vicino a fondamentali centri nevralgici della difesa. Alcuni carteggi ipotizzano persino che Sordi sarebbe potuto essere un sovversivo, una minaccia per la sicurezza, una potenziale spia al servizio dell'Unione Sovietica.

Alberto Sordi, Svizzera l'ha bandito da Andermatt nel 1962

Sordi fece ricorso: voleva fare di quella zona la sua meta per le vacanze. Nella sua richiesta venne sostenuto dall'avvocato e politico urano Franz Muheim, il quale ricordò al Consiglio federale che lungo il San Gottardo passavano centinaia di turisti stranieri ogni anno, persone che potevano osservare le rilevanti postazioni di Andermatt senza necessariamente carpirne e diffonderne i segreti militari.

Purtroppo per l'attore, non ci fu niente da fare: il Bundesrat prese posizione a favore del Dipartimento della difesa. Negli anni '90, subito dopo la caduta del muro di Berlino e la dissoluzione dell'Urss, il magnate egiziano Samih Sawiris fu più fortunato di Sordi: comprò numerose proprietà ad Andermatt trasformandola in una delle perle del turismo alpino svizzero, prima di vendere la stazione sciistica di Andermatt-Sedrun al colosso americano Vail Resorts per 149 milioni di franchi svizzeri.