Ha usato internet per far conoscere le sue canzoni, ecco chi è Cannella

Scopriamo qualche curiosità su Cannella, cantante italiano che parteciperà a Sanremo Giovani 2018.

Cannella è uno dei ragazzi che parteciperà a Sanremo Giovani 2018. Appassionato di musica sin dalla tenera età, si presenta come un artista poliedrico, capace di essere originale. Scopriamo qualche curiosità su questo giovane concorrente della kermesse musicale sanremese.

Chi è Cannella?

Cannella - nome d'arte di Enrico Fiore, è nato a Roma nel 1995. Grazie al supporto del papà, il ragazzo, a soli sette anni, inizia ad avvicinarsi al mondo della musica. 

Il genitore gli ha regalato diversi dischi che lui, prontamente, ha ascoltato talmente tante di quelle volte che li ha imparati a memoria. Non si sa precisamente se Cannella abbia o meno una ragazza, in quanto del suo privato si sa veramente pochissimo. 

Cannella, qualche curiosità sul cantante

A soli 13 anni, ha dimostrato di avere la stoffa del vero artista, scrivendo le sue prime canzoni. Ha un profilo Instagram, sul quale posta diverse foto e video insieme agli amici, con i quali si diverte moltissimo, anche giocando semplicemente a biliardo. 

In un primo momento, il suo pseudonimo era Eden e faceva rap e hip hop. Ha fatto conoscere la sua musica attraverso internet, che gli ha fatto da cassa di risonanza. Inoltre, si è fatto notare da un’etichetta indipendente torinese. 

Crescendo e maturando dal punto di vista musicale ha optato per un genere che lo rispecchiasse in pieno, ossia l’indie-pop. 

Con la canzone Nei miei ricordi è riuscito a entrare nel gruppo che andrà a Sanremo Giovani 2018. Il suo singolo d’esordio è stato Campo Felice.

Come lui stesso ha dichiarato a Radio Web Italia, questa canzone rappresenta "un racconto su un giro di chitarra sporco, registrato alla buona in una notte di febbraio e volutamente tenuto così, per nulla composto e abbastanza fuori dagli standard musicali odierni.

È la fotografia di un momento difficile, di un periodo che ho preso per quello che era, perché quando finisce qualcosa alla fine ci si può fare poco, bisogna accettarlo e “provare a camminare sotto la pioggia” anche se non si hanno più quelle piccole certezze che aiutano ad affrontare la quotidianità anche se l’ombrello é andato perso.

E ha aggiunto: "Come si può ben dedurre dal brano si parla di una storia finita da due mesi senza vedere un volto che eri abituato ad avere nel quotidiano. sembrano un’eternità. In quel periodo mi era capitato di andare nel posto dove tutto era iniziato anni prima e di trovarci ancora il nastro bianco legato ad una ringhiera arrugginita, nastro che simboleggiava un legame forte e, il fatto che stesse ancora là, dopo tutti quegli anni e che nessuno lo avesse staccato, mi ha fatto sorridere".

Fonte immagine in evidenza: https://twitter.com/morganbarraco/status/1074329000766521345