Tinto Brass, famoso regista a luci rosse, ha scelto il suo soprannome prendendo in prestito dal noto pittore Tintoretto.
Da sempre è definito il maestro del cinema erotico per eccellenza: lui è Tinto Brass, regista e sceneggiatore che nella sua lunghissima carriera ha diretto circa una trentina di film. Brass è sempre stata alla ricerca di una musa ispiratrice, una donna a cui dedicare le sue opere e in cui canalizzare la sua intera energia, e l’ha ritrovata in Caterina Varzi che in seguito è diventata anche sua moglie.
Tinto Brass: dove abita
Classe 1933, all’anagrafe il suo vero nome è Giovanni Brass, anche se tutti lo chiamano semplicemente Tinto. Originario di Milano nelle sue vene scorre anche sangue goriziano dal momento che entrambi i suoi genitori erano originari di Gorizia. L’arte, nella famiglia Brass, era di casa dal momento che Tinto era nipote di un importante pittore goriziano che in seguito si è trasferito a Venezia.
Tinto, per l’epoca, è sempre stata una persona all’avanguardia e l’ha dimostrato anche quando ha deciso di iscriversi all’università di Padova dove ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza, anche se gli studi li ha poi terminati a Ferrara. Negli anni, però, Tinto Brass si è reso conto che più che il diritto era un grandissimo appassionato di cinema e così ha deciso di virare e di concentrarsi su altro.
Tinto Brass e Caterina Varzi
Nel 2017, all’età di 84 anni, Tinto Brass ha deciso di sposare la sua musa ispiratrice, Caterina Varzi. In passato, però, Tinto era già stato sposato: sua moglie era Carla Cipriani, anche lei lavorava nel mondo del cinema ma è venuta a mancare nel 2006. Tinto e Carla, inoltre, hanno anche avuto due figli: Beatrice e Bonifacio.
7 curiosità su Tinto Brass
1) Non possiede un account Instagram
2) Per un periodo ha vissuto a Parigi in cui ha perfezionato la sua conoscenza sul cinema
3) Ha lavorato come aiuto regista di Alberto Cavalcanti
4) Nel 1963 ha diretto il suo primo lungometraggio dal titolo In capo al mondo
5) Ha ammesso di essere ‘tranquillamente ateo’
6) Il soprannome Tinto l’ha preso dal pittore Tintoretto
7) La sua ideologia politica è sempre stata molto vicina alle idee del Partito Radicale di Marco Pannella e non ne ha mai fatto mistero