120 battiti al minuto è in lizza per gli Oscar 2018. Ecco alcune curiosità sul film già vincitore a Cannes

Esce al cinema 120 battiti al minuto, il film francese vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2017

Dopo aver stravinto al Festival di Cannes, il film 120 battiti al minuto, diretto da Robin Campillo, sarà disponibile anche nelle sale cinematografiche, a partire da giovedì 5 ottobre 2017. Ma questa non è l’unica novità riguardante questo splendido film: 120 battiti al minuto è stato scelto come uno dei 5 film francesi che concorreranno alle preselezioni per gli Oscar 2018. Chissà, magari, dopo, il Gran Premio a Cannes, il film di Campillo riuscirà anche a vincere l’Oscar come Miglior Film Straniero.

120 battiti al minuto: un film da non perdere

Nell’attesa di scoprire se 120 battiti al minuto sarà presente alla Notte degli Oscar 2018, il grande pubblico potrà visionarlo sul grande schermo. Certo, il nuovo film del regista e sceneggiatore Robin Campillo non è un’opera semplice. Il regista ha voluto prendersi tutto il tempo necessario per poter raccontare al meglio la storia dei suoi protagonisti, attivisti francesi impegnati nella dura lotta contro l’AIDS. Ne è uscito fuori un film dalla durata di 144 minuti, più di due ore, insomma.

La corsa agli Oscar

Nonostante ci sia stato un lungo dibattito sull’argomento, 120 battiti al minuto è forse uno di quei film nati per vincere l’Oscar. Le sue tematiche forti, veicolate da una sceneggiatura perfetta, fanno del film un vero e proprio capolavoro, come solo il cinema francese sa fare. Sarebbe davvero un gran successo per il regista Robin Campillo, giunto alla sua terza regia. Sceneggiatore di successo, Campillo ha saputo raccontare con maestria una storia che farà riflettere e commuovere il pubblico.

120 battiti al minuto è un film impegnativo, di grande impegno sociale. Gli argomenti trattati sono ambientati negli anni ’90, periodo ricostruito fedelemente dal regista, che li ha vissuti in prima persona. Da vedere assolutamente, avvolti dal buio della sala.

Fonte foto copertina: facebook.com/teodorafilm/