Marina Abramovic, l'artista che cerca di superare i limiti della mente e del corpo

Virginia Raffaele nel suo show Facciamo che io ero, ripropone anche il personaggio eclettico dell'artista serba Marina Abramovic famosa per le sue performance fuori dall'ordinario

Lunghi capelli neri raccolti in una treccia, un lungo vestito rosso e occhi che guardano e scrutano la vita che scorre davanti: questa è l'immagine che la maggior parte di noi ha di Marina Abramovic l'artista serba, naturalizzata statunitense, che anni fa al Moma di New York ha tenuto una performance strabiliante con il proprio pubblico in cui ha avuto anche modo di rincontrare un suo ex amore passato. Virginia Raffaele, nel suo show Facciamo che io ero, ha deciso di dare una sua visione, comica, dell'artista serba il cui file rouge resta sempre però il modo in cui Marina Abramovic concepisce l'arte. Ma scopriamo qualche curiosità in più su di lei.

Chi è Marina Abramovic

Classe 1946, Marina Abramovic è originaria di Belgrado, il nonno era patriarca della chiesa ortodossa serba che successivamente è stato proclamato santo. I genitori della Abramovic, però, erano partigiani, il padre un comandante mentre la madre era un maggiore dell'esercito. La passione per l'arte Marina la sviluppò all'età di 14 anni grazie proprio al padre dopo che su sua richiesta aveva chiesto in regalo dei colori. Dal 1965 fino al 1972 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Belgrado e comincia a creare anche le sue prime performance

Il successo di Marina Abramovic nel mondo

La carriera di Marina Abramovic viene riconosciuta a livello mondiale solo nel 1974 quando diventa famosa anche in Italia dove presenta la sua primissima performance dal titolo Rhytm 4 che venne esposta a Milano. Due anni dopo decide di lasciare definitivamente la Jugoslavia per trasferirsi ad Amsterdam

Marina Abramovic: 700 ore di performance

Marina Abramovi, nel 2010, ha realizzato una tra le performance più lunghe della storia: 700 ore immobile seduta su una sedia a fissare immobile chi si siedeva di fronte a sé. Ma questa non è stata l'unica tra le performance assurde e singolari dell'artista, negli anni '70 decise di rimanere per ben 6 ore in silenzio in una galleria dicendo ai visitatori che potevano  e così un uomo le puntò una pistola al colle, l'artista in quell'occasione rimase immobile pur non riuscendo a trattenere le lacrime. In altre circostanze ha giocato con il fuoco, ha assunto droghe pesanti e in altre si è inferta dei tagli il tutto per esplorare le relazioni che intercorrono tra l'artista e il pubblico ma anche per capire quali sono i limiti della mente umana. 

Fonte foto: https://www.facebook.com/MarinaxAbramovic/