James Gray: il giovane regista del Queens alla conquista di Hollywood

È il giovane e talentuoso James Gray il regista dell’avventuroso film Civiltà perduta.

A Hollywood lo conoscono tutti e non solo perché ha messo su famiglia con la produttrice cinematografica Alexandra Dickinson: James Gray è anche un grande regista e sceneggiatore, che in questi ultimi tempi ha confezionato alcuni dei migliori film del panorama internazionale, opere che hanno conquistato anche l’Europa. Civiltà perduta è il suo ultimo lavoro, forse non uno dei migliori, ma pur sempre di grande qualità artistica.

Il passato di James Gray

Nato e cresciuto nel Queens, James Gray si iscrive alla Scuola di Cinema e Televisione dell’USC, dove si laurea nel 1991. Nel 1994, a soli 24 anni, James scrive e dirige la sua prima opera: Little Odessa. Nonostante questo sia solo il suo primo lavoro, Gray ha la possibilità di lavorare con Tim Roth, che certamente accresce la visibilità del film. Grazie a Little Odessa, il giovane regista ottiene il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia. Insomma, James comincia fin da subito a collezionare successi e soddisfazioni. Nel 2000, realizza il suo secondo film, The Yards, che vede la partecipazione di un cast stellare: a partire dal giovane Mark Whalberg fino ad arrivare alla bellissima Charlize Theron.

La maturità

James Gray diventa così ospite fisso del prestigioso Festival di Cannes, dove presenta sia The Yards che I padroni della notte, sua terza opera realizzata nel 2007. Dal 2008 in poi, Gray cambia registro stilistico, realizzando un film dedicato ai romanzi di Fedor Dostoevskij: Two Lovers, bel film seguito, nel 2013, da C’era una volta a New York. Civiltà perduta è invece il ultimo lavoro, prossimo a uscire nelle sale. Dopo il periodo sentimentale, James si dedica al genere biografico e avventuroso, con un film dedicato al sogno El Dorado.

Caratterizzato da un grande genio creativo e un talento per la narrazione, James Gray si prepara così a diventare uno dei migliori registi del panorama internazionale.

Fonte foto copertina: facebook.com/lostcityofzmovie/