Il documentarista e grande appassionato di musica Gavin Elder regala al pubblico un documentario unico nel suo genere: David Gilmour –Live at Pompeii.
Dopo un’intera vita passata a documentare la carriera dei Duran Duran, che in parte devono il loro successo anche al suo impegno, Gavin Elder torna sul grande schermo con un documentario che non passerà sicuramente inosservato. È stata sua, infatti, l’idea di registrare la data live del grande David Gilmour, nell’anfiteatro romano di Pompeii. Un concerto che si è tenuto nel 2016 e che ora andrà sul grande schermo per soli tre giorni, da 13 al 15 settembre 2017. Gavin torna così al documentario musicale, contribuendo, insieme ai musicisti che supporta, a scrivere la storia della musica e del cinema musicale.
Gavin Elder: la passione per il cinema e per la musica
Nato in Sud Africa, è qui che Gavin Elder muove i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo. Prima di diventare un documentarista, il giovane Elder è stato anche un noto presentatore televisivo. Una carriera, quindi, cominciata davanti alle telecamere, che si è trasformata poi, in una carriera da documentarista di successo. La grande idea di Gavin è stata, infatti, quella di documentare i live di una band famosissima a livello internazionale: i Duran Duran.
La carriera
Il primo documentario di Elder risale al 1993, quando decide di registrare i live di una band molto famosa a Cape Town, i The Streakes. In questa occasione, Gavin entra in contatto con i Duran Duran, dei quali i The Streakes fanno da gruppo spalla. 10 anni dopo, nel 2003, Gavin si imbatte di nuovo in Simon Le Bon. Il leader dei Duran Duran ha in mente di organizzare una reunion con la band e coinvolge anche il documentarista: sarà lui a dirigere il documentario live del concerto. Nasce così una grande collaborazione, che dà vita a diversi documentari.
Con David Gilmour – Live at Pompeii, Gavin Elder ha messo in pratica tutto ciò che ha imparato in più di 10 anni passati a registrare i live dei Duran Duran. Ne è nato così un piccolo capolavoro, un elogio alla musica dei Pink Floyd e alla loro storica location.
Fonte foto copertina: facebook.com/davidgilmour/