Kristina Grozeva e Petar Valchanov sono i registi di Glory – Non c’è tempo per gli onesti, un film ispirato a una storia vera.
Il cinema bulgaro ha trovato i propri fratelli Dardenne nazionali: come i due registi belgi, ormai famosi in tutto il mondo, anche Kristina Grozeva e Petar Valchanov rimangono legati agli uomini e le donne della propria nazione, raccontandone problematiche, speranze e vicissitudini. Il tutto, attraverso il mezzo di comunicazione per eccellenza: il cinema.
Kristina Grozeva e Petar Valchanov: il futuro del cinema bulgaro
I due ragazzi, ancora giovani registi, sono solo al loro secondo film, ma già hanno conquistato il mercato internazionale. Questo perché hanno trovato la formula giusta per riuscire a superare i confini nazionali e attrarre il grande pubblico europeo. Grozeva e Valchanov si ispirano sicuramente alla carriera registica dei fratelli Dardenne, ma hanno creato un proprio registro linguistico, che li differenzia e li consacra al ruolo di autori.
La filmografia
Entrambi grandi appassionati di cinema e attenti ai problemi della loro società, i due giovani studenti decidono di fare fronte comune nella realizzazione della loro opera prima: The lesson - Scuola di vita esce nel 2014 e fin da subito attrae un vasto pubblico. Kristina Grozeva e Petar Valchanov centrano il bersaglio e riescono a farsi un nome non solo in Bulgaria, ma amche nel resto d’Europa. Per questo motivo, il loro ultimo film, Glory – Non c’è tempo per gli onesti, ha avuto una discreta risonanza mediatica, non comune per film provenienti dal cinema bulgaro. Se il film dovesse avere il successo sperato, la coppia potrebbe proseguire per il proprio cammino, continuando a realizzare opere cinematografiche. Un fatto che fa sicuramente bene al panorama cinematografico bulgaro, da tempo alla ricerca di un qualche autore che potesse rappresentarlo.
Bene, da oggi ad adempiere a questo compito ci sono Grozeva e Valchanov, i nuovi “fratelli Dardenne bulgari”, il cui lavoro contribuisce a veicolare i sogni e le speranze del popolo bulgaro.
Fonte foto copertina: facebook.com/LocarnoFestival