A due anni di distanza dal suo ultimo lavoro, Vincenzo Marra torna sul grande schermo con un film dedicato alla sua terra: L’equilibrio.
Il nuovo film di Vincenzo Marra, si prepara a diventare una delle sue opere migliori. L’equilibrio, infatti, è già uno dei 14 film preselezionati per concorrere all’ambito premio Oscar per il Miglior Film Straniero. Una gran bella soddisfazione per il regista, che da anni lavora sodo per poter esprimersi al meglio tramite il mezzo cinematografico.
La carriera di Vincenzo Marra
Nato a Napoli nel 1972, Vincenzo Marra si trasferisce giovanissimo a Roma, dove si iscrive alla facoltà di giurisprudenza. Il mondo degli avvocati, però, non fa per lui: il suo impegno sociale e la sua attitudine all’arte lo portano a prendere familiarità con la macchina fotografica: comincia così la sua carriera artistica, che trasforma il giovane Marra in un buon fotografo sportivo. Dal 1996, poi, attratto dalla potenza del mezzo cinematografico, il giovane fotografo realizza anche due cortometraggi, Una rosa prego e La vestizione. Inoltre, comincia a frequentare i set cinematografici, diventando assistente personale del regista Mario Martone. Qui Marra impara a gestire un set cinematografico e, nel 2001, realizza il suo primo lungometraggio: Tornando a casa
L’equilibrio: la corsa agli Oscar è appena cominciata
Marra comincia così a realizzare un film dopo l’altro, destreggiandosi tra documentari e opere di fiction. Tra i titoli più importanti ricordiamo Paesaggio a sud (2003), L’ora di punta (2007) e La prima luce (2015), che vede nel cast anche la partecipazione di Riccardo Scamarcio. Ma è, forse, L’equilibrio, la sua opera migliore. Già acclamato a Venezia, il nuovo lavoro di Marra ha appena cominciato la sua corsa agli Oscar. Aggiudicarsi il premio come Miglior Film Straniero sarebbe davvero una grande svolta per la carriera del regista.
Intanto, però, il grande pubblico potrà visionarlo a partire dal 21 settembre e valutare, così, se il nuovo film di Vincenzo Marra merita davvero di ricevere l’ambito premio. Secondo la critica, questo rimane comunque il miglior film del regista.
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