Le verità, un film "giovane" e ambizioso

Francesco Montanari, il Libanese di Romanzo Criminale, torna sul grande schermo con Le verità.

Il cinema italiano è in continua evoluzione: lo dimostra la presenza, all’interno del panorama registico italiano, di nuovi giovani autori che si divertono a giocare con i generi, creando nuovi ibridi cinematografici, vere e proprie chicche degne della considerazione della critica. Tra questi titoli spicca sicuramene Le verità, opera prima del giovane regista Giuseppe Alessio Nuzzo che, dopo una serie di cortometraggi, sbarca finalmente sul grande schermo.

La trama di Le verità

Il protagonista di questa nuova opera prima italiana è Gabriele Manetti (Francesco Montanari), giovane uomo d’affari che, tornato da un viaggio di lavoro in India, non riesce più a vivere la sua vita di sempre. La spiritualità indiana lo ha profondamente cambiato e ora, Gabriele non si sente più a suo agio in questo mondo occidentale e materialista. Il cambiamento però, non è solo psicologico: gradualmente, Gabriele scopre di aver sviluppato un misterioso potere, che lo ha reso in grado di prevedere il futuro.

Alcune curiosità

Oltre a Francesco Montanari, già conosciuto dal pubblico italiano per la sua bellissima interpretazione nella serie televisiva Romanzo criminale, nel cast di Le verità spicca anche il nome di Nicoletta Romanoff, diventata famosa grazie a Ricordati di me,  film diretto da Gabriele Muccino. Insieme, i due attori hanno seguito le precise direttive del regista che, nonostante la poca esperienza e la giovane età, aveva un’idea ben precisa di come avrebbe dovuto essere il film. Alienante e tratti molto lento, Le verità si ispira a film come L’uomo senza sonno e Una pura formalità di Giuseppe Tornatore. Molto interessante, e anche complessa, è stata la scelta del regista di servirsi di lunghi piano sequenza che hanno cambiato profondamente le intenzioni del film.

Le verità è sicuramente un film di ottima qualità, una vera chicca cinematografica che vale la pena vedere sul grande schermo.

Fonte foto copertina: facebook.com/leveritafilm/