Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, ha spiegato che in Italia dopo il Governo Renzi c'è ancora tanto da fare e da cambiare
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, è stato l'ospite principale della puntata di Domenica In, condotta da Pippo Baudo su Raiuno in diretta dal Teatro18 di Cinecittà. Il premier ha risposto alle domande del padrone di casa senza mai tirarsi indietro, anzi si è mostrato sereno e rilassato disponibile al dialogo e al confronto.
"Abbiamo molte cose ancora da completare che ha fatto il governo di Matteo Renzi e delle cose nuove e importanti. La scadenza è la fine della legislatura, poi i governi possono finire prima se non hanno la maggioranza in Parlamento. Noi dobbiamo lavorare tenendo a mente le nostre responsabilità. Se dovessi scegliere un aggettivo vorrei che fosse un governo rassicurante perché gli italiani ne hanno bisogno".
Il premier, dal salotto di Domenica In, ha parlato anche della situazione dei giovani italiani:
"Sono stati creati 700mila posti di lavori senza clamore, ma la disoccupazione giovanile è ancora molto alta. Manca la capacità di far crescere la nostra economia. Un'impresa - ha puntualizzato - assume dei giovani se ha più semplicità e più garanzia. [..] Il nostro obiettivo nel Def è quello di abbassare ulteriormente le tasse sul lavoro. [..] Dobbiamo dare un'altra spinta sulle tasse del lavoro".
Il Premier ha anche sottolineato come si sentano ancora adesso le cicatrici della crisi, trovando comprensibile che ci sia poca fiducia da parte degli italiani anche se alcune cose che sono state fatte in questi anni ci hanno rimesso in carreggiata.
Gentiloni parla della questione "Mezziogiorno":
"Mi darebbero un premio Nobel se avessi la ricetta per far crescere il Sud [..] I giovani ed il lavoro sono due cose che vanno insieme e a questo ci aggiungiamo il Mezzogiorno. [..] Negli ultimi 3 anni abbiamo fatto tanti patti con le città del mezzogiorno". Io penso "che ci sia ancora bisogno di iniziative speciali per il Sud".
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