Il settore dello streaming sta registrando un aumento vertiginoso degli abbonati, con sempre più utenti che passano svariate ore incollati allo schermo.
Le statistiche sono talmente tanto promettenti che pare che il mercato arriverà a raddoppiare il suo valore entro 5 anni, fatto da non sottovalutare dato che stiamo parlando di un settore che già vale quasi 100 miliardi di dollari.
Società come Netflix e PrimeVideo non potrebbero trovarsi in un momento migliore, e già pensano a come ampliare la propria offerta per soddisfare la sempre più ampia fetta di spettatori. Ad esempio, Amazon ha già acquistato i diritti per le partite di Champions League e pare che nel prossimo anno proverà a ottenere anche alcune partite di Serie A. Netflix, invece, si sta dedicando al settore sportivo solo in alcune nazioni di prova, tra cui la Francia, ma è chiaro che abbia intenzione di estendere il proprio catalogo a livello mondiale.
A questa rapida crescita, tuttavia, è associato anche un aumento della pirateria. Se da un lato le piattaforme su abbonamento legittime si impegnano a offrire sempre più contenuti per i propri abbonati, d’altra parte questi stessi contenuti vengono anche facilmente rubati e trasmessi su piattaforme illegali, tra cui spiccano sfortunatamente anche alcuni nomi per il mercato italiano come Cineblog.
Perché lo streaming agevola la pirateria e come limitarla?
Si tratta di una lotta senza fine: più le piattaforme di streaming legali crescono, più aumenta anche il numero di servizi illegali. Alcuni ritengo che questo sia inevitabile per il modo in cui è sviluppato e concepito lo streaming stesso. Il fatto di poter accedere a contenuti comodamente da casa rende difficile bloccare utenti che possono salvare tali film, serie TV, documentari, eventi sportivi ecc e trasmetterli su altre reti non legittime.
A questo si devono aggiungere anche i prezzi delle piattaforme legali che non sempre possono essere giustificati dagli utenti, soprattutto se gli stessi contenuti sono facilmente disponibili gratis. Per moltissimi utenti si tratta di una questione economica più di qualsiasi altra cosa. Per questo motivo, è fondamentale che i servizi legali mantengano dei prezzi consoni per il mercato, anche se le ultime notizie parlano di un aumento delle tariffe.
Molte società stanno anche lavorando a dei modi per contrastare la pirateria, tuttavia, la questione sembra essere più complicata di quello che sembra. Sicuramente, sensibilizzare gli utenti può aiutare a bloccare il fenomeno, tuttavia, solo questo non basta. Recentemente, alcune società impegnate nel settore del fornitura di servizi web, come Cloudflare, sono state chiamate in causa per capire se fosse possibile limitare e bloccare la diffusione di contenuti illegali, tuttavia, non è facile obbligare una società di server a tagliare il proprio servizio anche se si tratta del modo principale con cui vengono condivisi contenuti illegali.
Quale sarà il futuro dello streaming?
Tralasciando la pirateria, piaga con cui il settore dello streaming sarà probabilmente costretto a convivere per sempre, il futuro del settore è comunque positivo. All’offerta attuale che comprende principalmente serie TV, film, documentari, sport e musica, pare che si aggiungeranno anche i videogiochi.
Molte società, tra cui Microsoft, stanno lavorando per offrire un sistema di gioco in streaming che permetta di usufruire di titoli su abbonamento, proprio come nelle piattaforme tradizionali per guardare serie e film. L’idea è consentire di giocare in modo molto più libero, con un account in grado di funzionare senza limiti su più dispositivi.
È chiaro che si tratta di una novità e on è possibile prevedere come reagiranno gli utenti e gli appassionati. Nonostante ciò, considerando il successo che lo streaming ha avuto fino ad ora, si può dire che l’aggiunta dei videogiochi sarà una scommessa interessante da monitorare.