Le 5 cose che non sapete su Crash Bandicoot

Vi sveliamo 5 curiosità che quasi nessuno conosce su Crash Bandicoot!

Nato a metà degli anni '90, grazie alle menti geniali di Jason Rubin ed Andy Gavin, Crash Bandicoot è rapidamente diventato simbolo stesso del marchio PlayStation. Dopo l'abbandono di Naughty Dog, la serie ha vissuto periodi bui fino ad oggi, quando finalmente Sony ha deciso di restituire al mondo dei videogames uno dei personaggi più amati di sempre: Crash!

Crash Bandicoot, alias "Sonic's Ass"

Ogni videogame ha un "work title", ovvero un titolo provvissorio, dato in fase di lavorazione, destinato poi ad essere modificato. Il work title di Crash Bandicoot doveva essere cambiato in ogni caso, perché il curioso nome dato da Naughty Dog al progetto, era alquanto... singolare! "Sonic's Ass" si traduce in italiano con il... ehm, posteriore di Sonic. Il motivo di tale titolo è presto spiegato: Naughty Dog, nel realizzare Crash Bandicoot, voleva creare un platform con una visuale più immersiva della classiica telecamera a scorrimento da sinistra a destra che, in quel periodo, avevano quasi tutti i videogames. Ruotando la camera alle spalle del protagonista (che non si chiamava ancora Crash), gli sviluppatori si accorsero di avere in bella mostra il posteriore del marsupiale, in primo piano. "La visuale che mostra il posteriore di Sonic", è stato un modo simpatico per assegnare un work title che, al tempo stesso, si può intendere come una sorta di cameo per un'altra icona del genere videoludico in questione: il porcospino blu di Sega (Sonic, appunto!).

Le scelta della console

Non tutti sanno che Crash Bandicoot divenne un videogame per PlayStation solo dopo una lunga serie di test su altre console. Naughty Dog pensò inizialmente a Sega 32X, poi al Saturn, successivamente ad Atari Jaguar e Panasonic 3DO. Quando Rubin e Gavin, però, videro per la prima volta le caratteristiche tecniche della prima console Sony, non ebbero alcun dubbio: Crash Bandicoot sarebbe diventato un titolo esclusivo per la prima PlayStation.

La scelta del nome del protagonista

Come chiamare il protagonista di un platform ai tempi rivoluzionario? La scelta del nome fu un'operazione abbastanza complessa, in grado di generare attriti pesanti tra alcuni componenti dello staff. Addirittura, il direttore marketing della Universal Interactive (la prima ad aver acquisito i diritti della serie) minacciò di licenziarsi se non si fosse usato uno di questi nomi: "Wes", "Wizzy" o "Wuzzles". Ma in Naughy Dog non vollero santire ragioni: il protagonista si sarebbe chiamato Crash, per la sua attitudine nel distruggere casse. 

Una questione di poligoni

Sapete da quanti poligoni era costituito il modello del primo Crash Bandicoot? Appena 532, che all'epoca erano comunque tantissimi! Oggi, probabilmente, non basterebbero nemmeno a realizzare le pupille. In ogni caso, Crash Bandicoot vantava uno tra i migliori comparti grafici mai apparsi sulla console Sony (ed ancora oggi, se giocato su PsVita, è semplicemente meraviglioso). Per vantare una tale bellezza grafica, mantenendo al contempo una fluiditià eccezionale, Naughty Dog si vide costretta a rinunciare ad alcune cose. Ad esempio... La coda! Il numero di poligoni e la gestione delle animazioni della coda avrebbero pesato troppo sul motore grafico, quindi venne presa la decisione di "tagliarla".

Crash Bandicoot, ma quale volpe?!

Lo pensavano semplicemente tutti! Fin dalla sua prima apparizione sulla prima PlayStation di Sony, chiunque pensava (e molti continuano a farlo anche oggi!) che Crash Bandicoot fosse una volpe. D'altronde, il colore e l'aspetto del volto possono traggono facilmente in inganno ma - rivelazione! - Crash Bandicoot è... un Bandicoot! Un marsupiale dell'Australia, simile ad un grosso topo (e questo spiega perché Crash avrebbe dovuto avere una coda, tagliata per questioni tecniche, come abbiamo appena visto). Crash Bandicoot è conosciuto anche come "peramele" o "marsupiale", proprio a causa del fatto che il Bandicoot è un marsupiale, e la sua dieta è composta quasi esclusivamente da pere e mele.